Area 247


Descrizione:

La villa, situata presso il limite NO del pianoro di Centocelle, è identificabile con uno degli edifici prima indagati e quindi demoliti negli anni ’30, in relazione con le operazioni di livellamento per il campo di aviazione. Durante questi lavori la villa è stata rilevata planimetricamente e descritta in un giornale di scavo (la documentazione è conservata negli archivi della S.A.R.), ma sinora si ignorava la sua esatta ubicazione.

Dalla documentazione si desume che la villa occupava una superficie di mq 25000 e che includeva una grande area scoperta, intorno alla quale erano disposti una serie di ambienti, riconducibili a differenti fasi edilizie e articolati in nuclei con diverse destinazioni d’uso (ambienti di rappresentanza, residenziali, termali, di servizio). Le indagini effettuate tra il 1996 e il 1998 hanno interessato una superficie di circa mq 5000 che include buona parte del settore orientale dell’edificio. A causa delle demolizioni degli anni ’30, attualmente le strutture della villa sono per la maggior parte conservate a livello delle fondazioni e quindi, non è possibile verificare i dati della documentazione d’archivio, che segnalano l’impiego di differenti tecniche costruttive negli alzati (opera reticolata, opera laterizia, paramenti di "tufell" e di "tufelli e mattoni";); tuttavia, i dati raccolti, permettono di ricostruire le trasformazioni principali dell’edificio.

Nel periodo più antico, databile all’età repubblicana, il nucleo primitivo della villa (IV-III sec. a.C.) è stato progressivamente ampliato fino a raggiungere un’estensione di mq 1400 ca. nella fase più recente (II-I sec. a.C.). Intorno ad essa, si estendeva l’area coltivata: a SE era situato il vigneto, a SO e a O coltivazioni di altro genere. Tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C. viene perimetrata con muri in opera reticolata una vasta area scoperta intorno alla quale sorgeranno progressivamente gli ambienti documentati nella pianta del ’30. Nell’ambito di questo processo di sviluppo è possibile individuare un’importante fase edilizia, databile tra la fine del I e gli inizi del II secolo d. C., caratterizzata dalla costruzione di una serie di ambienti termali con ricche decorazioni parietali (come testimoniano i numerosi frammenti di intonaci di pregevole fattura rinvenuti nei contesti di abbandono degli ambienti stessi) e di una piscina di m 50 x 14 che aveva anche la funzione di vivaio di acqua dolce. Un’ulteriore trasformazione avviene nel pieno II secolo e comporta la ristrutturazione (e forse l’ampliamento) delle terme e la costruzione di una serie di ambienti ad esse adiacenti. Per quanto riguarda le vicende edilizie posteriori al II secolo lo scavo non ha fornito evidenze dirette. A tale proposito, elementi significativi potrebbero emergere dallo studio attualmente in corso dei bolli laterizi (inclusi quelli registrati nella documentazione degli anni ’30). Allo stato attuale della ricerca, si può ipotizzare che la villa sia rimasta in uso almeno sino alla fine del IV secolo, poiché si datano a questa epoca i materiali ceramici più recenti provenienti dagli interri della piscina.
Diversamente, i riempimenti di alcune fogne connesse alle terme non hanno restituito materiali posteriori al III secolo d.C. Non rilevabili/non accessibili
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Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Abitativa  Produttiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

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Area 680


Descrizione:

Il complesso della villa dei Sette Bassi è uno degli esempi più significativi di ville medioimperiali. Si è sviluppata attorno ad un nucleo centrale; costituito da tre gruppi di costruzioni, che si affiancano a un grande spazio, probabilmente destinato a giardino [...] (Coarelli 1993, p.148).
Il più antico di questi gruppi è quello orientale, prossimo alla via Tuscolana, preceduto da una villa rustica tardorepubblicana. Questo gruppo più antico era di fatto l'ingresso principale e consisteva essenzialmente in un peristilio. In questa prima fase gli ambienti della villa si svilupparono maggiormente sul lato S.
In una seconda fase invece si ampliarono gli ambienti a O del peristilio.Tra di essi spicca, sull'angolo SO, una grande sala tripartita, conclusa da un'abside centrale con fontana; questa preceduta da una sala di passaggio e da un grande ninfeo semicircolare [...]. Si tratta di un insieme praticamente identico al grande ninfeo addossato al Pecile di Villa Adriana; (Coarelli 1993, pag.149). Una terza ed ultima fase vide la costruzione del settore a N dell'ippodromo.

Dato il dislivello tra questa zona e la precedente furono costruite potenti sostruzioni, nelle quali furono ricavati due criptoportici e altri ambienti di servizio. (Coarelli 1993, p.151). In questo settore si trovano le terme, due saloni, uno grande e uno più piccolo, e lunghi corridoi. Attorno a questo nucleo principale si trovavano altre strutture di vario genere, tra cui un tempietto in antis, una cisterna, l'acquedotto privato ecc. La cronologia si può stabilire con notevole precisione, sulla base dei bolli laterizi.
Il nucleo di prima fase si può attribuire all'inizio del regno di Antonino Pio, tra il 134 e il 139.
Il secondo intervento di poco posteriore al 140, mentre il terzo si può datare tra il 140 e il 150; (Coarelli 1993, p.151). Tra il novembre 1986 ed il gennaio 1987 la S.A.R. ha eseguito lavori di consolidamento di parte delle strutture e ha eseguito saggi di scavo negli ambienti termali.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Abitativa  Produttiva
Visibilità:   Visibile
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Cartografie


Rilievi



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Area 5220


Descrizione:

Si tratta dei resti di una cisterna in conglomerato cementizio e scaglie di selce, visibile lungo il lato NE di una porcilaia. Parte della struttura s'intravede anche lungo il lato NO. Il lato maggiore presenta quattro contrafforti di forma rettangolare. L'intera struttura di età romana e reimpiegata nella struttura moderna.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Idrica
Visibilità:   Visibile
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Area 4088b


Descrizione:

La Carta dell'Agro segnala la presenza di un'area di frammenti fittili visibile in parte, all'interno di un terreno coltivato.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

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Area 3915


Descrizione:

Si tratta di resti di muratura in cementizio e scaglie di selce disposti parallelamente al tracciato della via Anagnina. Le strutture, coperte dal muro di recinzione di un palazzo, sono probabilmente i resti di una fondazione di età romana.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma