Si tratta di una vasta area attualmente recintata ed attualmente oggetto di indagini archeologiche. All'altezza del Km.2 della via Prenestina nuova sono visibili i resti del santuario di Giunone Gabina, ricostruito verso la seconda metà del II secolo a.C. sui resti di un precedente edificio di IV-III secolo a.C.. Il tempio, circondato lungo tre lati (N-E-O) da un portico con botteghe, era preceduto sul lato S da una gradinata semicircolare ricavata nel banco di tufo, adibita a teatro, oggi non più visibile. 800 m ca ad E del tempio, presso il Km 3 della via Prenestina nuova, è visibile il complesso detto di S. Primitivo costituito da una torre eretta nel XIII secolo sui resti del campanile della chiesa omonima, risalente all'XI secolo. La chiesa sorgeva sui resti di un ambiente termale absidato di età romana. In quest'area, recenti sondaggi, hanno messo in evidenza parte dell'abitato della Gabii romana, interpretato probabilmente come l'antico foro della città. L'area dei sondaggi occupa una superficie di 10000 mq. 1 km ca a N dell'area indicata è visibile la torre Castiglione, raggiungibile al termine di via Valle di Castiglione. La struttura, recintata ma visibile, risale al XIII secolo. La torre faceva parte di un complesso fortificato (castrum Castilionis) del quale è visibile una breve porzione delle strutture difensive (fronte N).
Visibili ma non accessibili
Dimensioni:
Localizzazione
I resti archeologici:
Tipologia:
Non identificato Funzione:
Abitativa Visibilità:
Visibile Riferimenti:
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Fotografie attuali
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Area 4483
Descrizione:
Si tratta di una vasta area attualmente recintata ed attualmente oggetto di indagini archeologiche. All'altezza del Km.2 della via Prenestina nuova sono visibili i resti del santuario di Giunone Gabina, ricostruito verso la seconda metà del II secolo a.C. sui resti di un precedente edificio di IV-III secolo a.C.. Il tempio, circondato lungo tre lati (N-E-O) da un portico con botteghe, era preceduto sul lato S da una gradinata semicircolare ricavata nel banco di tufo, adibita a teatro, oggi non più visibile. 800 m ca ad E del tempio, presso il Km 3 della via Prenestina nuova, è visibile il complesso detto di S. Primitivo costituito da una torre eretta nel XIII secolo sui resti del campanile della chiesa omonima, risalente all'XI secolo. La chiesa sorgeva sui resti di un ambiente termale absidato di età romana. In quest'area, recenti sondaggi, hanno messo in evidenza parte dell'abitato della Gabii romana, interpretato probabilmente come l'antico foro della città. L'area dei sondaggi occupa una superficie di 10000 mq. 1 km ca a N dell'area indicata è visibile la torre Castiglione, raggiungibile al termine di via Valle di Castiglione. La struttura, recintata ma visibile, risale al XIII secolo. La torre faceva parte di un complesso fortificato (castrum Castilionis) del quale è visibile una breve porzione delle strutture difensive (fronte N).
Visibili ma non accessibili
Dimensioni:
Localizzazione
I resti archeologici:
Tipologia:
Non identificato Funzione:
Difensiva Visibilità:
Visibile Riferimenti:
Fotografie:
Fotografie attuali
Fotografie aeree
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Area 4442
Descrizione:
Si tratta dei resti di una villa romana, di un sepolcro e di una torre medioevale compresi in un campo arato accessibile. La torre, con tre piani conservati in elevato, sorge al di sopra di un sepolcro romano, realizzato in opera laterizia e in ottimo stato di conservazione. Il sepolcro è a pianta quadrata, con un apertura sul fronte O. Le pareti sono decorate con un motivo a pilastri, quattro per ogni lato, realizzati nella stessa tecnica con murature portanti. Le aperture della torre e del sepolcro sono chiuse da porte metalliche. La cortina laterizia del sepolcro risulta restaurata di recente, con stuccature in vari punti e interventi di consolidamento. La torre è realizzata in blocchetti di tufo regolari e risulta fortemente ristrutturata in epoca moderna, con la costruzione di un tetto a doppio spiovente e di una scala a due rampe di accesso collocata sul fronte E. I resti della villa conservati permettono di riconoscere un ambiente rettangolare che termina con abside sul fronte S. La struttura quasi interamente occultata dalla folta vegetazione ma si individua un primo impianto restaurato con alcune aggiunte in laterizio. Si riconoscono interventi di restauro su tutto il lato S della struttura con l'innalzamento delle creste della muratura a quota omogenea, mediante l'apposizione di grossi blocchi squadrati di tufo.
Visibili
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Area 4155
Descrizione:
Si tratta di una struttura a pianta quadrangolare, identificata come un colombario, di cui sono ben conservati il lato S (3 m ca di altezza) e parte di quello O (2 m ca di altezza), mentre i lati N ed E conservano solo pochi cm in alzato, che permettono comunque di individuare il perimetro della struttura. Il colombario è costruito con cortina esterna ed interna in laterizi e conglomerato in opera cementizia composta da malta di colore grigio ricca di pozzolana e frammenti di laterizi. Nel fronte interno del lato S, sono visibili in parte gli incavi delle nicchie per l'alloggiamento delle urne cinerarie: si tratta di due file di quattro nicchie piccole di 40 x 60 cm ca ed una fila superiore di nicchie più grandi di 1 x 0.60 cm ca. Nell'angolo SO sono invece perfettamente conservate due nicchie con cortina in laterizio e archetto anch'esso in laterizio. L'interno delle nicchie è ricoperto di malta e stucco bianco. Anche il lato O conserva all'altezza del piano di calpestio una fila di tre nicchie ben conservate. All'esterno della struttura a ridosso del lato O sono visibili due blocchi di basoli in parte interrati.
Visibili
Dimensioni:
Localizzazione
I resti archeologici:
Tipologia:
Non identificato Funzione:
Funeraria Visibilità:
Visibile Riferimenti:
Fotografie:
Fotografie attuali
Fotografie aeree
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Area 4048
Descrizione:
Nel tratto compreso tra il km. 14,600 e il km. 14,900 della via Tiburtina è visibile un'estesa area archeologica costituita da un lungo settore della via antica e da numerose strutture situate sia a Nord che a Sud della strada (tutta l'area in questione è stata interessata fin dagli inizi del 1900 da vaste operazioni di cava che, in diverse occasioni, hanno provocato il crollo di molte delle strutture antiche presenti; alla distruzione delle presenze archeologiche ha contribuito anche la costruzione di un complesso residenziale situato a Nord della via Tiburtina antica).
Il lastricato della via, portato alla luce per un tratto della lunghezza di circa 275 metri e in ottimo stato di conservazione, corre incassato nel banco pozzolanico con un'ampiezza variabile tra i 3,90 e i 4,40 metri. Sia a Nord che a Sud presenta ampie crepidini di cui quella settentrionale, con piano acciottolato, raggiunge in alcuni punti una larghezza di 6 metri circa.
Un altro tratto della strada antica, largo m. 3,20 e lungo 30 metri circa, è stato inoltre individuato all'altezza del km. 14,500 della via Tiburtina moderna, appena 100 metri ad Ovest dell'intera area archeologica in esame ( area 6536).
Strutture individuate a Sud della via antica:
Lungo il lato meridionale della via Tiburtina antica, nel settore più occidentale, sono visibili tre pozzi a sezione quadrangolare, collocati più o meno a distanze regolari, di cui il primo costruito in blocchetti di tufo, gli altri con struttura meno definita.
Più ad Est si trova un complesso di strutture, solo parzialmente esplorate, riferite ad una taberna o caupona, che si sviluppano intorno ad un vasto cortile a pianta rettangolare in origine aperto sulla strada antica (sembra insolita la vicinanza di questo impianto ad uno analogo scoperto nel 1984 al km. 13,900 della via Tiburtina e descritto nella scheda di area 4036. Un altro complesso di strutture riferibili ad un probabile luogo di sosta lungo la via antica è stato inoltre individuato all'altezza del civico 95 di via Cannizzaro ed è descritto nella scheda di area 5210). Il cortile, delle dimensioni di 15 x 8 metri circa, presenta muri perimetrali in opera reticolata e, lungo il lato rivolto verso la strada antica, quattro pilastri a sezione quadrata in blocchetti di tufo posti a distanze regolari. (che dovevano costituire l'originaria apertura dell'ambiente verso la via Tiburtina). All'interno del cortile, presso l'angolo Sud-Est, è visibile una vasca a pianta quadrata rivestita in cocciopesto comunicante con una seconda, di dimensioni minori e a pianta rettangolare, posta ad un livello inferiore. Nell'angolo Sud-Ovest, dove in origine doveva essere presumibilmente collocato un ingresso, si trova una piccola cisterna a pianta rettangolare rivestita in signino fino all'imposta della volta, trasformata successivamente in un piccolo ambiente coperto di cui non è stata chiarita la funzione (forse un ricovero per animali). Lungo il lato occidentale del cortile affiorano dal terreno una serie di strutture di incerta funzione (non ancora completamente esplorate) e un vano con muri in opera reticolata nel quale nell'antichità fu ricavata una calcara (durante lo scavo nel punto in questione si è registrato un grande accumulo di frammenti di marmo e travertino). Ad Est del cortile si imposta un gruppo di ambienti intercomunicanti, con muri realizzati prevalentemente in opera reticolata con testate in tufelli, sottoposti nel corso del tempo ad una serie di trasformazioni e rifacimenti. Ad una prima fase dell'impianto si riferisce un ambiente a pianta rettangolare di 7,50 x 6 metri circa, aperto verso la strada antica, dotato di una scala di accesso ad un piano superiore collocata presso l'angolo nord occidentale (di cui resta solamente un gradino con pedata in mattoni). Il vano comunica con altri tre ambienti: uno posto immediatamente ad Ovest, gli altri due a Sud. Dei due ambienti posti a Sud quello occidentale conserva una banchina in opera listata in
Dimensioni:
Localizzazione
I resti archeologici:
Tipologia:
Non identificato Funzione:
Funeraria Viaria Non identificata Visibilità:
Visibile Riferimenti:
Fotografie:
Fotografie attuali
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