Area 1369


Descrizione:

La Carta dell'Agro menziona in questo luogo soltanto i resti di un fontanile e non dei basoli di grosse dimensioni, posti nel giardino dell'azienda agricola M.Conforti, sicuramente non in situ. Della parte N del fontanile, anch'essa visibile dal cortile della suddetta azienda, si conservano per una lunghezza di 5 m e un'altezza di circa 50 cm due muri, che la delimitano, in opera laterizia. Le pareti interne sono concave e presentano un rivestimento idraulico. Queste strutture murarie vengono obliterate a S dal piano pavimentale relativo ad una ditta di costruzioni, edificata in questo punto. Si può scorgere soltanto la parete occidentale, che prosegue al di sotto del piano di questa azienda, visibile dalla strada.
I resti del fontanile non sono ben conservati e presentano dei restauri recenti.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata  Idrica
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 1364


Descrizione:

Il castello è formato da numerosi corpi di fabbrica disposti ad E e ad O di una stradina che ricalca il percorso di un tracciato antico. " Torre Nova è ancor oggi tra i più noti casali del territorio romano. Il nome deriva dalla torre massiccia che domina il quadrilatero fortificato, tutto riedificato in piena età medioevale e poi ancora nel XVI secolo, su di un luogo che certo ebbe continuità di vita almeno fin da età repubblicana " (Quilici 1974, pp.695-705). Il suddetto casale è formato da due edifici di forma rettangolare costruiti attorno ad un cortile circondato da muro merlato. L'entrata alla corte interna è situata nell'angolo orientale del muro di cinta. Varcato l'accesso, ad O si vede la torre merlata che da il nome al complesso. La parete N del casale che si affaccia sul cortile, è caratterizzata da due piani di finestre e da un grosso arcone, chiuso da cancello, oltre il quale sono custoditi una serie di materiali: un sarcofago con fronte strigilata; tre urnette con coperchio e due frammenti di architrave. Il lato occidentale dell'edificio presenta un portico con arcate su pilastri, coperto a volta a crociera e sul fondo nicchie quadrangolari e una semicircolare al centro con catino decorato da grossa conchiglia. Nel cortile si vede un bocchettone a testa leonina su un bacino parallelepipedo di marmo bianco.
Ad O del casale sorge una chiesa, ristrutturata da Giovanni Fontana, e una stalla. L'intero complesso è circondato dai resti della cinta muraria originaria, della quale si conservano in situ ancora lunghi tratti. Formata da blocchi di tufo rosso di forma irregolare, allettati in una malta grigiastra, presenta un'altezza che varia da 50 cm a 3 m e una larghezza di 50 cm. A circa 30 cm dal piano di calpestio si ha una zoccolatura sporgente, che in alcuni punti poggia direttamente su basoli riutilizzati frammisti a laterizi e a pezzi di cocciopesto. In alto una fila di laterizi separa il muro da un restauro a tamburo. Fori quadrangolari e pilastri sono evidenti nella facciata volta lungo la via Casilina. L'intera area è in ottimo stato e l'elevato della struttura è interamente conservato. Solo la chiesa abbandonata dopo un bombardamento, necessita di un restauro soprattutto nell'interno, completamente distrutto. Un tempo il casale era la sede di una scuola elementare e di un convento di suore; oggi vi abitano numerose famiglie che occupano locali in affitto.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata  Difensiva  Abitativa  Produttiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

Fotografie aeree


Cartografie



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Area 1362


Descrizione:

L'intero complesso è costituito da più edifici di pianta e dimensione varia, disposti intorno ad una piazzola centrale, a cui si accede tramite una stradina alberata; il più caratteristico di forma rettangolare e orientamento E-O, è individuato lungo il limite occidentale dell'area ed è articolato in due corpi rettangolari ad un solo piano, coperti a spiovente, addossati ad uno centrale di maggiore altezza, caratterizzato in basso da un portico sorretto da quattro pilastri centrali e in alto da finestre. L'edificio all'esterno è scandito da pilastri sporgenti, che inquadrano finestre ad arco. Il rivestimento delle murature è di colore rossastro. A N e ad E di questa struttura, si distinguono numerosi basoli di selce di forma irregolare, forse relativi al tracciato antico della via Labicana, divelti e fatti oggetto di riutilizzo. Si nota la presenza di un fontanile di forma rettangolare costituito da due vasche di diverse dimensioni comunicanti tra loro tramite un piccolo scolo di passaggio. Altri edifici presenti sono usati come sedi abitative o come magazzini.
Si riconoscono sparsi in tutta l'area numerosi frammenti di materiali antichi riutilizzati o come elementi decorativi nei giardini o come elementi di sostegno in strutture moderne (un capitello corinzio con foglie di acanto è reimpiegato in un pilastro di un'abitazione); si notano blocchi di travertino e di peperino, laterizi, rocchetti di colonne con fusto liscio o scanalato, un sarcofago usato come vaso da fiori, soglie di travertino, altari quadrati con decorazione frontale, frammenti architettonici (cornici, frammenti di architrave), puntali di anfora.
Tutti gli edifici, ad eccezione del fontanile che è in stato di abbandono, sono ben conservati e hanno subito delle risistemazioni recenti. Oggi questa fattoria, detta delle due Torri, appartiene al Signor Sbardella, che l'ha trasformata in un centro ippico.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata  Abitativa  Produttiva  Idrica
Visibilità:   Visibile
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Area 1326


Descrizione:

Si tratta di una villa residenziale di campagna di grandi dimensioni, circondata da un vasto giardino con pozzo, fontana, belvedere munito di un piccolo ninfeo e terrazza che si affaccia ad O verso il fosso dell'Acquatraversa. La villa, edificata molto probabilmente intorno agli anni '20, è a due piani con terrazze su tutti e quattro i lati. L'intero complesso è in stato di abbandono e parte di un parco pubblico di recente apertura (1998). La villa era munita anche di una dependance (10 x 10 m ca), posta 30 m ca ad E di essa, restaurata di recente ed abitata. Questa piccola struttura, che si trova al di fuori della recinzione della villa e del parco, ha degli elementi architettonici di riutilizzo: frammenti marmorei ed una colonna con capitello tutti di epoca romana. Tutto intorno alla villa, all'interno del giardino pubblico, sono visibili numerosi frammenti architettonici di epoca romana (capitelli e colonne in marmo) e numerosi frammenti di ceramica (vernice nera, terra sigillata italica ed africana), la cui datazione indica una lunga frequentazione del sito e che sono sicuramente da riferirsi alla villa romana segnalata dalla Carta dell'Agro. Subito a ridosso del lato N della villa, sono visibili i resti di un tracciato stradale basolato (15 x 5 m ca) di epoca romana e appartenuto molto probabilmente all'antico tracciato della via Cassia. Il tracciato non sembra in situ ed è collocato 40 m ca a SO dell'attuale tracciato della via Cassia. Delle strutture riferibili ai resti della villa romana indicati dalla Carta dell'Agro non vi è traccia.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Viaria  Non identificata  Abitativa
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma