Area 1363


Descrizione:

Si tratta di un ponte antico segnalato anche dal Quilici: "Sul fosso del Giardino, subito prima di Torre Nova, la Casilina Vecchia passa il ruscello mediante un antico ponte in opera quadrata di tufo rosso che potremmo riferire al II sec. a.C. "
(Quilici 1974, pp.706-708). Il ponte, posto sul fosso, è formato da 11 conci quadrati di tufo rosso, alcuni dei quali sono obliterati da terreno (h 90-100 cm; larghezza alla base 50 cm, 60 cm nella parte superiore). Le imposte sono interrate dal fosso del Giardino. L'intradosso è parzialmente visibile ed è costituito da filari di blocchi in opera quadrata.
La struttura in parte conservata, in parte restaurata da cemento moderno, in origine era posta lungo il percorso dalla via Labicana, che in questo punto si allontana a S dal tracciato moderno della via Casilina. Attualmente viene usato per la viabilità odierna, in quanto attraversato da via Massa Calciana.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Viaria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 1361


Descrizione:

Si tratta di una vasta area archeologica, che comprende una zona di campagna non coltivata, posta a circa 3 m di altezza dal piano stradale odierno della via Casilina, che oblitera delle strutture murarie e probabili sepolcri. Ne è una prova la presenza di una delle suddette strutture lungo la sezione N della linea ferroviaria Grotte Celoni - Laziali. Si tratta, secondo la descrizione fornitaci dal Quilici, " di un grosso rudere quadrangolare in calcestruzzo di selce, lungo circa 6 m ed alto quasi 2 m, che doveva svilupparsi ortogonalmente verso S" (Quilici 1974, p.711).
La struttura è composta da scaglie di selce di forma irregolare disposte casualmente in una malta di colore grigio-scuro. L'unico lato visibile è quello meridionale (6.30 x 1.80 m ca max), che presenta un notevole sgrottamento di forma irregolare, la cui origine e funzione è incerta (lunghezza 2.50 x altezza max 0.80 min 0.30 m ca). I lati orientale e occidentale scompaiono in sezione e quello settentrionale è interamente obliterato da terreno. La parte superiore, che chiude la struttura, è visibile anch'essa solo in sezione, in quanto coperta dal piano di calpestio della campagna. La struttura può essere interpretata come un sepolcro, visto l'allineamento con il percorso della via Labicana, o come una struttura idrica.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

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Area 1345


Descrizione:

Si tratta di una villa moderna di inizio secolo, circondata da un vasto giardino alberato (1 ettaro ca). I proprietari della villa sono i Molinario, un tempo proprietari anche dell'azienda sottostante (area 1342) e di gran parte dei terreni circostanti. La villa è a quattro piani e si trova in cima ad una rupe in tufo di 25 m ca di altezza, circondata dalla via Flaminia Nuova ad E, via di Valle Vescovo ad O e via di Grottarossa a N. Il giardino circostante la villa è ricco di reperti di interesse archeologico, provenienti dai lavori effettuati lungo la via Flaminia e Flaminia Nuova e lasciati in deposito ai Molinario dalla S.A.R.. Si tratta soprattutto di reperti in marmo di ambito funerario (are con iscrizioni dedicatorie e bassorilievi, cippi, epigrafi funerarie). Sono presenti anche resti di una macina per grano, di una mola olearia e di fregi architettonici in marmo. Nell'ingresso principale della villa si trova il fronte di un sarcofago in marmo con tre busti raffigurati in bassorilievo.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Abitativa
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 1343


Descrizione:

Si tratta di una tomba a camera scavata nel tufo, munita di tre arcosoli (ognuno dei quali contiene due deposizioni) e nota con il nome di tomba di Fadilla. Il sepolcro, scoperto nel 1927, è decorato nelle nicchie e nella volta da affreschi datati alla seconda metà del II secolo d.C. e nel pavimento da un mosaico a tessere bianche e nere con figure vegetali ed animali. Nell'angolo S-E del sepolcro, subito sotto l'innesto della volta, è visibile, inserita nella muratura, un'iscrizione in marmo con dedica ad una Fadilla.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Area 1331


Descrizione:

Si tratta di un'area di spargimento di frammenti di marmo e basoli, costituita dai resti di un'iscrizione funeraria in marmo (60 x 70 cm ca), appartenuta molto probabilmente ad un sepolcro, dai resti di un elemento architettonico in marmo (architrave?) e da sette blocchi di basoli stradali (non in situ) appartenuti molto probabilmente all'antico tracciato della via Cassia, che passava da questo punto.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma