Area 3965


Descrizione:

Si tratta delle mura della fortezza dei Savelli, che attualmente cingono il parco omonimo, meglio conosciuto come giardino degli aranci. Il giardino è, infatti, parzialmente recintato dalle mura della fortezza Savelli e, a sinistra, dalle absidi della basilica di S.Sabina. Il lato delle mura prospiciente via di S.Sabina conserva tuttora il paramento in opera a tufelli di XII secolo nella parte superiore, mentre in quella inferiore è presente muratura di restauro. Lungo il clivo di Rocca Savella sono ancora visibili, sebbene prive della parte superiore, le torri e la merlatura. Su questa stesso lato si apre una porta in bugnato, oggi tamponata, sicuramente di epoca successiva. Sono, inoltre, conservate tre file di buche pontaie, a distanza modulare, e al di sotto una fila di feritoie.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Difensiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 3958


Descrizione:

Si tratta di un’area interessata da scavi archeologici.
Non rilevabili/non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 3956


Descrizione:

Si tratta dei resti del sacello dedicato alla divinità Iuppiter Iurarius, 'garante del giuramento'.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Culturale
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

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Area 3954


Descrizione:

Si tratta dei resti del ponte Neroniano, di cui sono visibili blocchi, probabilmente di marmo, attribuibili ad uno dei piloni. Questo ponte era destinato a collegare il Campo Marzio con il Circo di Nerone e i Giardini di Agrippa.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Viaria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 3953


Descrizione:

L’attuale ponte Sisto potrebbe coincidere con l’antico ponte Agrippa, oppure con ponte Aurelio, attribuito ad Antonino Pio o a Marco Aurelio Antonino e detto anche di 'Antonino'. Restaurato dal prefetto Aurelio Aviano Simmaco (366-367) sotto Valentiniano, prese il nome dell’imperatore e lo conservò fino al crollo avvenuto per la piena del 729 d.C.. A seguito di questo avvenimento ricevette l’appellativo di ruptus o fractus, o ancora di in unda, oppure Janicularis. Sisto IV, nel 1473, decise di ricostruirlo sulle antiche fondamenta. Oggi, della struttura romana, sono ancora visibili le fondazioni delle pile.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Viaria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma