Area 250


Descrizione:

La zona limitrofa a piazza dei SS.Apostoli, è stata sempre intensamente abitata. Nel Medioevo fu particolarmente ricca di torri, alcune delle quali inglobate in fabbriche posteriori. Una di esse appartenne ai Della Rovere ed è forse identificabile con quella tuttora visibile facente parte del Palazzo Della Rovere, sul lato sinistro dei SS.Apostoli, oggi dei frati minori conventuali. La torre, sviluppata su sei piani, è totalmente restaurata.
VIsibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Difensiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 27


Descrizione:

Si tratta del casale settecentesco noto come "Villa Ciocci", sul cui lato N è visibile una torre, in corso di restauro, denominata, dal cartello affisso sul cancello, come 'torre della luna'. La torre, non segnalata dalla Carta dell'Agro, non sembra essere di epoca medievale.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Abitativa  Produttiva  Difensiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

Fotografie aeree

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Area 966a


Descrizione:

La Carta dell'Agro segnala la presenza di cunicoli e di un'area di frammenti fittili (area 966b). Dall'esterno della recinzione è possibile scorgere chiaramente le aperture di due cunicoli.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 821z


Descrizione:

Si tratta di due acquedotti (Anio Novus e Aqua Claudia) costruiti da Caligola nel 38 e terminati da Claudio nel 52 d.C.. Si tratta della più grandiosa realizzazione tra gli acquedotti che giungeva a Roma dopo m 68.681 di percorso riunendosi all'Anio Novus, Anio Vetus e all'Acqua Marcia e continuavano insieme fino a Castel Madama. La capacità dell'Aqua Claudia era di mc 184.280 al giorno, mentre quella dell'Anio Novus era di mc 189.520 al giorno.
L'acquedotto si presenta lacunoso in alcuni punti, ma i resti sono visibili per quasi tutto il suo percorso. Possono riconoscersi tre tratti distinti denominati con le lettere X, Y e Z.
Le strutture del tratto Z sono parzialmente interrate ma comunque visibili dall'esterno della recinzione.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Idrica
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

Fotografie aeree

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Cartografie


Rilievi



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Area 821y


Descrizione:

Si tratta di due acquedotti (Anio Novus e Aqua Claudia) costruiti da Caligola nel 38 e terminati da Claudio nel 52 d.C.. Si tratta della più grandiosa realizzazione tra gli acquedotti che giungeva a Roma dopo m 68.681 di percorso riunendosi all'Anio Novus, Anio Vetus e all'Acqua Marcia e continuavano insieme fino a Castel Madama. La capacità dell'Aqua Claudia era di mc 184.280 al giorno, mentre quella dell'Anio Novus era di mc 189.520 al giorno.
L'acquedotto si presenta lacunoso in alcuni punti, ma i resti sono visibili per quasi tutto il suo percorso. Possono riconoscersi tre tratti distinti denominati con le lettere X, Y e Z.
Dopo un tratto interrato l'acquedotto ricompare oltre via delle Capannelle e precisamente al di sotto del muro di cinta che costeggia la strada privata del civico 136 di via delle Capannelle (Villa Bertone). Questo tratto non si trova in buone condizioni ed è situato direttamente sulla strada.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Idrica
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma