Area 4105


Descrizione:

La Carta dell’Agro segnala la presenza di un’area archeologica, sottoposta a vincolo, comprendente due necropoli che non è stato possibile verificare.
Non rilevabili/non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Non accessibile
Riferimenti:


Fotografie:

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Area 4103


Descrizione:

La necropoli di Porto è composta di circa 150 sepolcri. L'area archeologica attuale ne include 100, cioè il nucleo meridionale, mentre gli altri sono stati ricoperti. La necropoli è attraversata da una strada che collega Porto ad Ostia, identificata da alcuni studiosi come l'antica via Severiana. In realtà, l'uso dell'opera reticolata per i muri di contenimento, e il rinvenimento di una moneta di Galba nella massicciata, portano piuttosto ad attribuirla all'età flavia.
L'occupazione della necropoli iniziò poco dopo la creazione del porto di Claudio. Le tombe sorsero addossandosi 'a schiera' le une alle altre, fino a formare dei gruppi divisi al loro interno da sentieri ed aree libere. A partire dal III secolo la mancanza di spazio portò ad una rioccupazione del primo fronte verso la strada. In seguito, fino al IV-V secolo, vi furono solo riutilizzi e modifiche di tombe già esistenti.
Il tipo di tombe predominante è quella familiare a camera quadrata, che può essere dotata di un recinto antistante la cella; alcune tombe presentano, ai lati della porta, biclinia in muratura per i banchetti funebri. La tecnica prevalente è l'opera laterizia; per i fianchi e il retro delle tombe è molto usata anche l'opera reticolata. Negli interni è prevalente il rito misto, con nicchie per l'incinerazione nella parte alta delle pareti, arcosoli per le inumazioni nella parte bassa. Inoltre, recenti scavi hanno dimostrato che il pavimento a mosaico presente in molte di queste tombe, copre in realtà altre inumazioni in formae con spallette in muratura, impiantate in più strati, le une sulle altre. L'ingresso al sepolcreto si apre sulla strada, costruita unitariamente e senza rifacimenti. Le crepidini sui due lati sono in blocchi di opera quadrata di tufo, poggianti su muri di contenimento in opera reticolata con contrafforti.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Fotografie attuali

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Area 3913


Descrizione:

La Carta dell'Agro segnala in questa posizione la presenza di un sepolcro, oggi non più visibile.
Non più visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Non visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 3911


Descrizione:

Si tratta dell'ingresso alle catacombe Ad Decimum. L'area delle catacombe è collocata quasi interamente nell'area del comune di Frascati. "Tale catacomba è molto importante per conoscere la composizione sociale di questo piccolo abitato-compreso nel territorio di Tuscolo-durante il tardo impero. Dalle iscrizioni superstiti sembra di poter dedurre che si tratta per lo più del personale servile delle vicine proprietà [...]. Si tratta di un piccolo ipogeo molto modesto (è testimoniato un solo arcosolio, con resti di pitture della fine del IV secolo, rappresentanti la traditio legis). L'occupazione è piuttosto tarda, e non sembra risalire più su della fine del II secolo" (Coarelli 1993, p.157).
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Riservata
Riferimenti:


Fotografie:

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Area 3862


Descrizione:

Si tratta di un sepolcro di età romana, a pianta quadrangolare, realizzato in opera listata; l'edificio privo di copertura, presenta il paramento in buona parte crollato. Notizie sull'area vengono fornite da De Rossi che identifica in questo punto la presenza di un "rudere di un sepolcro riutilizzato in epoca medioevale. Della parte antica non è conservato che un piccolo tratto di muratura in reticolato, nello spigolo esterno, a N. Questa muratura in reticolato, la cui prosecuzione verso NE è visibile per circa 2 metri, delimitava un vano di cui si può ancora riconoscere il battuto del pavimento in cocciopesto. A questa muratura, vennero più tardi addossate altre strutture (riutilizzate poi nel medioevo). Esse consistono in un nucleo cementizio con cortina di mattoni e blocchetti disposti con alternanza irregolare [...]; lo spigolo SO, in opera mista di mattoni e blocchetti di tufo, presenta un accentuato arrotondamento, dovuto forse alla vicinanza di un altro edificio, di cui si notano ad una distanza di m 1,20 e proprio di fronte allo spigolo arrotondato, appena affioranti dal terreno, resti murari con andamento parallelo alla parete SE del monumento in esame: è molto probabile che essi appartengano ad un altro sepolcro fiancheggiante la via Latina [...]. Il piano inferiore del monumento, che presenta nella parete SE un'apertura modernamente allargata, non comunica con quello superiore. A questo si doveva accedere quindi con una scalinata, in muratura o lignea, addossata probabilmente alla parete O. L'interno del piano superiore [...] ha le pareti intonacate con tracce di colorazione in vari punti [...]. Per quanto riguarda la cronologia, possiamo ritenere che la realizzazione originaria, testimoniata dagli scarsi resti in reticolato, sia da collocarsi alla fine della Repubblica-inizi dell'impero, mentre ad un rifacimento dell'epoca imperiale tarda (IV-V secolo) andrebbero riferite le strutture in opera mista e listata. Alla fine dell'impero o più probabilmente agli inizi del medioevo, dovrebbe datarsi il totale rifacimento del monumento con la creazione dei due piani distinti [...].
Per questo periodo l'esistenza di un piano superiore isolato e raggiungibile solo con una scala esterna, sembra suggerire l'utilizzazione della costruzione come torretta di guardia" (De Rossi 1979, pp.39-40).
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Fotografie attuali

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In collaborazione con
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