Area 33


Descrizione:

Si tratta della Catacomba di Domitilla, le più estese di Roma con gallerie sotterranee aventi uno sviluppo di circa 15 km, formatesi nel II-III secolo d.C. I primi nuclei, per lo più privati, non sono più antichi del II secolo, e la loro fusione in un unico complesso funerario cristiano avvenne alla fine del III o del IV secolo. Le gallerie della catacomba si sviluppano su tre piani. Uno dei nuclei originari é l'Ipogeo dei Flavii risalente alla fine del II secolo d.C, certamente pagano, scavato nel fianco di una collina, con una facciata in laterizio. Un altro ipogeo pagano è quello di Ampliatus, costituito in origine da due cubicoli, di cui uno appartenente ad un Ampliatus e alla moglie Aurelia Bonifatia, risalente alla seconda metà del III secolo.
La regione più grande e importante è quella detta del Buon Pastore, il nome deriva da un affresco, nel centro della volta di un cubicolo, in cui è rappresentato un pastore con il gregge databile al III secolo d.C. anche questo nucleo era di carattere privato e fu unito al resto del cimitero nel IV secolo.
All'interno della catacomba è presente la basilica sotterranea dei SS. Nereo e Achilleo. In prossimità di questa vi erano altri nuclei , l'ipogeo dei sarcofagi e quello dei Flavii Aurelii, dove furono deposti i soldati martiri Nereo, Achilleo e Petronilla.
La cripta dei martiri Nereo e Achilleo venne inserita alla fine del IV secolo all'interno di una grande basilica, abbandonata nel IX secolo e riscoperta nel 1874.
L'edificio di culto, preceduto da un nartece, è a tre navate divise con quattro colonne. Sono visibili i resti di una schola cantorum e frammenti scultorei di un ciborio costruito sulla tomba dei martiri alla fine del IV secolo, di cui una delle colonnine presenta la decapitazione di un martire identificato con Achilleo.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Riservata
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 14


Descrizione:

La Carta dell'Agro segnala la presenza di un'area di sepolture che non è stato possibile verificare poichè all'interno di un'area recintata e inaccessibile, attraversata dai binari della ferrovia Roma-Fiumicino.
Non rilevabili/non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Non accessibile
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Fotografie:

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Area 9


Descrizione:

Si tratta dei resti di un sepolcro segnalato dalla Carta dell'Agro, attualmente non visibile perchè situato al di sotto del p.d.c., all'interno del garage del condominio di via Caselli, 39.
Non rilevabili/non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Non accessibile
Riferimenti:


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Area 1


Descrizione:

"Sepolcreto ostiense".
Sono visibili i resti di un " complesso di grande interesse, che si svolge per circa cinque secoli, dal II sec. a.C. al IV sec. d.C.[...] con una sovrapposizione dei sepolcri su più strati. La necropoli documenta molto bene il passaggio progressivo dal rito dell'incinerazione a quello dell'inumazione nel corso del II-III sec. d.C., e costituisce per questo uno degli esempi più interessanti, dal punto di vista storico, che si conoscano a Roma" (Coarelli 1993, p.218).
Per una descrizione più completa dei resti si veda : Coarelli 1993, pp.218-222; Ramieri 1996, pp. 4-11.
Coarelli considera i resti oggi conservati sotto la tettoia moderna, come facenti parte di un più ampio sepolcreto "con uno sviluppo da ovest verso est, cioè dalla via Ostiense alla Roccia di S. Paolo" (Coarelli 1993, p.218); in realtà occorre tener presente che l'estensione della necropoli doveva interessare i non troppo esigui spazi adiacenti a quest'area anche sui lati N e S.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

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Area 5


Descrizione:

Si tratta della necropoli della via Portuense. La Carta dell'Agro segnala unicamente un'area vincolata (via Portuense). All'interno del drugstore Museum, ubicato lungo la via Portuense, sono conservati i resti di un sepolcreto denominato "Necropoli della via Portuense" (Catalli 1996, p.18): si tratta di sepolture di età imperiale, che dovevano estendersi sui due lati della via Campana-Portuense sino al punto in cui le due strade si dividono, in località chiamata Pozzo Pantaleo. Per una descrizione più completa dei resti si veda : Catalli 1996, pp.18-23.
Nell'autunno-inverno 1982-83, la Soprintendenza Archeologica di Roma ha effettuato lavori di recupero e di restauro delle camere sepolcrali già rinvenute, durante la costruzione dell'edificio; a seguito di tali lavori furono individuati almeno cinque sepolcri del tipo a camera. Di questi ultimi il maggiore e più rappresentativo è interamente scavato nel tufo e presenta un pavimento musivo con scene di vendemmia; sul lato sinistro è affiancata una piccola tomba in parte scavata nel tufo e in parte realizzata in opera laterizia. Situata all'estrema destra vi è un'altra tomba, anch'essa scavata nel tufo, ma con paramento in opera mista.
Si conservano inoltre i resti di un ambiente costruito in opera reticolata e in blocchetti di tufo. Si conservano in situ le olle cinerarie e i sarcofagi a cassa laterizia.

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma