Descrizione:
Si tratta del santuario siriaco, che già doveva sorgere a partire dal I secolo d.C. Successivamente il tempio fu ricostruito da Marcus Antonius Gaianos, un siriano contemporaneo di Marco Aurelio e Commodo. La costruzione, attualmente conservata, dovrebbe risalire al IV secolo d.C.. Il santuario si presenta con una forma piuttosto allungata, costruito con blocchetti parallelepipedi di pietra e rari ricorsi di laterizi. Esso è strutturato in tre parti distinte: al centro un cortile rettangolare, che costituiva l’ingresso; ad E un ambiente dalla pianta mistilinea; ad O un edificio basilicale preceduto da un nartece, sul quale si aprono due celle laterali. Questo ambiente è suddiviso in tre navate. La navata centrale presenta al centro un altare triangolare ed è conclusa da un'abside in cui si apre una nicchia semicircolare, fiancheggiata da due nicchie minori. Nei muri che dividono le tre navate sono altre quattro nicchie semicircolari. L’ultimo ambiente, quello ad E, era raggiungibile passando attraverso il cortile e raggiungendo due porte che immettevano in due piccoli ambienti. Da quest’ultimi si accedeva ad un’aula ottagonale, terminata ad O da un’abside. In questo ambiente furono scoperte alcune sculture particolarmente importanti.
Visibili
Dimensioni: 30 x 10 m ca
Localizzazione
I resti archeologici:
Accanto al cancello d’ingresso è apposta una targa: 'Soprintendenza alle antichità di Roma-Santuario Siriaco'.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Culturale
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
F.Coarelli, Roma, Roma-Bari 1993, pp.412-414.
Fotografie:
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