Area 6262a


Descrizione:

"L'area della villa era in parte occupata da una serie di necropoli, databili tra la fine dell'età repubblicana e il tardo impero. Qui venivano sepolti, come risulta dalle iscrizioni, i membri di un collegium Germanorum, guardie del corpo (custodes corporis) di Nerone. [...] Il gruppo più interessante di colombari ancora visibile è situato dietro il casino del Belrespiro. Il colombario maggiore, scoperto nel 1821, è per metà sotterraneo. L'ambiente - in origine coperto a botte - è di forma romboidale, di opera reticolata. Sulle pareti si allineano i loculi ognuno con una tabella dipinta per il nome del defunto. Il colombario minore fu scoperto nel 1838 ed è più tardo del precedente (forse di età adrianea)" (Coarelli 1981, p.210).
"Poco ad est dei due colombari (cfr area 6262a) è un recinto funerario in opera quadrata di tufo, con al centro del lato frontale una falsa porta simboleggiante il passaggio nell'al di là, databile verso la fine del II secolo a.C.. Si tratta certamente del più antico monumento scoperto nella zona" (Coarelli 1981, p.210). Sia il Calci e che il Toruing datano questo edificio alla metà del I sec a.C..
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 3856a


Descrizione:

La Carta dell'Agro segnala la presenza di un casale, le tracce di una villa romana e un antico tratto stradale basolato (cfr area 3856b). Risultano visibili le tracce di villa ed il casale, composto da tre corpi di fabbrica, uno dei quali (B) ospita un consorzio agrario ed un altro (A) una rivendita di polli e conigli. Il casale non è restaurato di recente ma è in buone condizioni. Al centro del cortile descritto dai tre edifici è presente un fontanile/abbeveratoio.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 2010b


Descrizione:

Sono visibili i resti di una struttura muraria in opera reticolata, all'interno di un cantiere dove sono attualmente in corso i lavori per l'allargamento della terza corsia del G.R.A.. Probabilmente tali resti sono da riferirsi a quelli pertinenti alla villa segnalata dalla Carta dell'Agro.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

Fotografie aeree

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Area 156i


Descrizione:

L'imperatore Aureliano nel 271 avviò la costruzione delle mura che, al momento della sua morte dovevano essere quasi completate anche se furono condotte a termine da Probo.
Il percorso complessivo della fortificazione è di poco inferiore ai 19 Km: esso segue una linea strategica che include le colline, ed evita di lasciare all'esterno costruzioni di grandi dimensioni. Il muro, di mattoni (alto circa 6 metri e spesso 3.50) era dotato ogni cento piedi (m 29.60) di una torre a pianta quadrata, con camera superiore per le baliste. Le porte più importanti erano costituite da due ingressi gemelli, coperti ad arco, con paramento in travertino, e inquadrati da due torri semicircolari. In altri casi, l'arco doppio era sostituito da un arco semplice, mentre le porte più modeste, prive di apposite torri, si aprivano al centro di un tratto di mura compreso tra due torri quadrate.
Il primo restauro è opera di Massenzio e si può agevolmente distinguere per la tecnica muraria, per lo più in opera listata (costituita da ricorsi orizzontali di mattoni e di blocchetti di tufo).
I lavori più importanti e massicci furono però quelli compiuti all'epoca di Onorio e Arcadio, negli anni 401/402, per far fronte agli attacchi dei Goti. Si trattò di raddoppiare l'altezza del muro. Il precedente cammino di ronda venne sostituito da una galleria coperta, nella quale si aprono numerose feritoie. Al di sopra di essa è un nuovo cammino di ronda, munito di merli. Tra le varianti principali al percorso va citata l'inclusione del Mausoleo di Adriano nella fortificazione, come castello avanzato sulla riva destra del Tevere. Gli ingressi gemelli di alcune porte furono allora ridotti ad uno solo e le torri rialzate e rinforzate. Altri restauri si ebbero nel corso del VI secolo d.C., nel periodo delle guerre gotiche, principalmente ad opera di Belisario.
Il tratto in questione comprende una torretta e il camminamento delle mura Aureliane. L'esterno della torretta è stato completamente restaurato; l'interno è in parte riferibile ad età medioevale e presenta un fregio. Il camminamento affiora appena dal terreno.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Difensiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Rilievi



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Area 156h


Descrizione:

L'imperatore Aureliano nel 271 avviò la costruzione delle mura che, al momento della sua morte dovevano essere quasi completate anche se furono condotte a termine da Probo.
Il percorso complessivo della fortificazione è di poco inferiore ai 19 Km: esso segue una linea strategica che include le colline, ed evita di lasciare all'esterno costruzioni di grandi dimensioni. Il muro, di mattoni (alto circa 6 metri e spesso 3.50) era dotato ogni cento piedi (m 29.60) di una torre a pianta quadrata, con camera superiore per le baliste. Le porte più importanti erano costituite da due ingressi gemelli, coperti ad arco, con paramento in travertino, e inquadrati da due torri semicircolari. In altri casi, l'arco doppio era sostituito da un arco semplice, mentre le porte più modeste, prive di apposite torri, si aprivano al centro di un tratto di mura compreso tra due torri quadrate. Il primo restauro è opera di Massenzio e si può agevolmente distinguere per la tecnica muraria, per lo più in opera listata (costituita da ricorsi orizzontali di mattoni e di blocchetti di tufo).
I lavori più importanti e massicci furono però quelli compiuti all'epoca di Onorio e Arcadio, negli anni 401/402, per far fronte agli attacchi dei Goti. Si trattò di raddoppiare l'altezza del muro. Il precedente cammino di ronda venne sostituito da una galleria coperta, nella quale si aprono numerose feritoie. Al di sopra di essa è un nuovo cammino di ronda, munito di merli. Tra le varianti principali al percorso va citata l'inclusione del Mausoleo di Adriano nella fortificazione, come castello avanzato sulla riva destra del Tevere. Gli ingressi gemelli di alcune porte furono allora ridotti ad uno solo e le torri rialzate e rinforzate. Altri restauri si ebbero nel corso del VI secolo d.C., nel periodo delle guerre gotiche, principalmente ad opera di Belisario.
Il tratto in questione comprende quattro torrette con i relativi camminamenti, visibili nella parte S dell'Orto Botanico dell'Università di Roma.
Per una descrizione più completa si rimanda a Cozza 1986 pp.124-126.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Difensiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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In collaborazione con
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