Area 4224


Descrizione:

Si tratta della Torre dei Conti, così chiamata dalla famiglia dei Conti di Segni che la fece costuire nel 1203, sotto Innocenzo III. La struttura odierna, in laterizio, non corrisponde più a quella originaria, di cui è visibile solo la zoccolatura a scarpata con fasce alternate di selce e marmo, rinforzata da speroni, con vani e finestrelle aperti in momenti diversi. Durante gli scavi condotti nel 1932-33 per l'isolamento dei Fori, si scoprì che la torre inglobava una costruzione più antica, identificata con un'esedra del Foro della Pace. Le murature della torre erano rivestite di marmi provenienti dai Fori. Nata come fortezza, parte a sua volta di un recinto fortificato, presentava in origine due corpi rientranti superiori; uno crollò durante il terremoto del 1348, l'altro in due momenti diversi nel corso del XVII secolo. Durante i suddetti scavi furono rinvenute, nei basamenti, delle monete di Innocenzo III e, sotto costruzioni successive, venne alla luce una casetta medievale addossata alla torre (area 4227).
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Difensiva
Visibilità:   Visibile
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Area 4153


Descrizione:

Si tratta dell'obelisco sallustiano, così chiamato perché rinvenuto nell'area degli Horti Sallustiani, dove si trovavano le grandi proprietà e la villa dello scrittore G.Sallustio Crispo e attualmente collocato in piazza Trinità dei Monti, su di un basamento di 3 x 3 m ca, alto 3 m ca. Il basamento originale in granito dell'obelisco venne scoperto nel 1912 in un'area compresa tra via Sicilia e via Sardegna e oggi è collocato nel giardinetto dell'Aracoeli, sul Campidoglio. L'obelisco, che molto probabilmente era collocato lungo la spina di un ippodromo edificato nell'area della villa di Sallustio, è una copia romana (probabilmente dell'età di Aureliano) di quello eretto da Augusto nel Circo Massimo ed ora collocato in piazza del Popolo. Nel 1734, Clemente XII, progettò il collocamento dell'obelisco, che giaceva nei giardini di villa Ludovisi, nella piazza di S.Giovanni ma a causa della sproporzione tra il monumento e la facciata della basilica e la piazza antistante, il progetto non fu realizzato. Solo il 20 Aprile del 1789, per opera di Pio VI e su progetto di Giovanni Antinori, l'obelisco venne innalzato nella piazza della Trinità dei Monti, dove ancora oggi è visibile. Il monumento è privo di qualsiasi pannello esplicativo.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:
Visibilità:   Visibile
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Fotografie:

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Area 3789


Descrizione:

Si tratta di un'area di 60 x 100 m ca interessata da recenti indagini da parte della S.A.R. per lavori preventivi alla nuova viabilità e all'Alta Velocità. I lavori edilizi insistono in una vasta area compresa tra il fosso di Ponte di Nona ed il fosso dei Ponzoni. Nell'area suddetta sono state effettuate due trincee e un allargamento che hanno messo in luce una piccola necropoli con tombe a fossa, scavate direttamente nel banco di tufo. Le tombe messe in luce, in numero di dieci, sono generalmente di forma rettangolare di 1 x 1.50 m ca e profonde 1 m ca. Il terreno di riporto della trincee è ricco di frammenti di ceramica. L'area era già stata segnalata da Quilici (Quilici 1974, p.362) e descritta come ricca di materiale ceramico, basoli di selce e frammenti di materiale edilizio in tufo. In questo punto vennero rinvenuti: un vasca in peperino pertinente ad un impianto di torculario e un tratto di strada basolata. L'area sembra essere stata frequentata in epoche diverse, a partire dalla prima età del ferro.
Visibili

Dimensioni:

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I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria  Non identificata
Visibilità:   Visibile
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Area 3775


Descrizione:

Si tratta dei resti di una tagliata stradale ricavata nel banco di tufo, pertinente all'antico tracciato della via Collatina. L'area è stata oggetto di recenti indagini da parte della S.A.R. durante i sondaggi preventivi ai lavori per la nuova viabilità e per l'Alta Velocità; tali lavori hanno interessano il territorio compreso tra il fosso dei Ponzoni ad E, il fosso del ponte di Nona ad O e la via Collatina a N. La tagliata (con orientamento E-O) presenta attualmente pareti a gradoni profonde 3 m ca, mentre all'altezza del piano stradale, non del tutto scavato, sono visibili due grossi basoli di selce fuori posto e scaglie di selce. Quest'area era già stata segnalata da L.Quilici (Quilici 1974, p.246). Nell'estremità O dello scavo è visibile parte di un cordolo della strada ancora in situ. Subito a S dell'allargamento effettuato durante le indagini S.A.R. è visibile una trincea esplorativa (con orientamento N-S) di 2 x 60 m ca, profonda 2.5 m ca, non recintata.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Viaria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Area 3753


Descrizione:

Si tratta di una tagliata stradale pertinente all'antico tracciato della via Collatina, oggi solo in parte visibile perché ricoperta da folta vegetazione. La tagliata è ricavata in una collina compresa tra il fosso dei Ponzoni ad O ed il fosso di Montegiardino ad E. In prossimità del lato S della tagliata, in cima al poggio, incombono edifici privati moderni (compresi tra via Carpinone-via Ripalimosano e via Portocannone), che in parte hanno eroso i limiti della tagliata e la rendono più difficile da identificare. La tagliata è attualmente attraversata da una stradina a sterro che da via Carpinone conduce verso il fosso dei Ponzoni. Quest'area era già stata segnalata da Quilici (Quilici 1974, pp.238-240), che oltre alla tagliata stradale segnalava blocchi parallelepipedi probabilmente riferibili a sepolcri.
Visibili

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Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Viaria
Visibilità:   Visibile
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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma