Area 377


Descrizione:

Si tratta di un gruppo di edifici moderni tra cui si trova la torre di Rebibbia, segnalata dalla Carta dell'Agro, e ricordata nel cartello informativo del parco dell'Aniene, come costruzione medievale; la sua funzione di avvistamento e controllo è testimoniata dalla sua posizione su di un'altura posta a N del corso fluviale. La torre, a pianta quadrangolare, ha subito ristrutturazioni nella parte superiore dove è stato realizzato un tetto moderno a spiovente e, sulla facciata E, dove si notano le finestre con persiane; il paramento delle murature sembra in opera laterizia con conglomerato di tufelli (ma la lontananza dalla torre non permette di confermare il dato). Sulla facciata S sono presenti dei fori quadrati disposti in file parallele, interpretabili come fori dell'alloggiamento dei pali.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Difensiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Area 364


Descrizione:

Si tratta del casale Ambrogetti (dal nome dell'ex proprietario) che sorge sui resti di una struttura di età romana, collocata al di sotto del piano di calpestio attuale, in corrispondenza della parte NE della struttura moderna. Si tratta, probabilmente, di una cisterna formata da un ambiente a pianta rettangolare dotato di un grande pilone centrale posto a 4 m ca di profondità rispetto al piano stradale attuale, ed un altro, posto più in basso, a cui si accede tramite una piccola scala. Buona parte del rivestimento originale della struttura è stato restaurato ma in alcuni punti ancora si scorgono laterizi di colore rosso allettati in malta di colore grigio ed il conglomerato, composto da scaglie di tufo di colore giallo e rosso; la struttura è dotata di due piccole finestre, una delle quali è visibile dal lato E del casale. Il casale che sorge su questa cisterna, abitato, è realizzato in opera laterizia e blocchetti di tufo, rivestiti da intonaco; il casale è a pianta quadrangolare, si sviluppa su due piani, con finestre al piano superiore.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata  Abitativa  Produttiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Area 357


Descrizione:

Si tratta del mausoleo di Elena, in buona parte crollato. L'edificio presenta una pianta circolare ed è comunemente chiamato "Torpignattara": questa denominazione, attestata già nel '500, è oggi estesa anche al quartiere circostante, ed è dovuta alle anfore, volgarmente dette 'pignatte', usate nella costruzione per alleggerire la struttura della volta della cupola. La tecnica edilizia impiegata è l'opera laterizia: nelle porzioni in cui è mancante si intravede il conglomerato cementizio realizzato con frammenti di tufo rosso allettati in malta di colore grigio. "L'altezza originaria era di m 25.42. Il mausoleo si articolava in due cilindri sovrapposti: in quello inferiore, più grande, sono otto nicchie, una delle quali costituiva l'ingresso occidentale, che si apriva sul nartece della basilica, mentre le altre sette (di pianta alternativamente rettangolare e semicircolare) erano destinate a contenere i sarcofagi [...]. Nell'anello superiore si aprivano otto finestre ad arco, in corrispondenza delle nicchie [...]. Una scala inserita nel massiccio murario tra due nicchie permetteva di accedere alla parte superiore dell'edificio, rivestito internamente da una lussuosa decorazione a lastre di marmo, della quale sono ancora visibili i fori di fissaggio" (Coarelli 1993, pp.176-77).
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Cartografie


Rilievi



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Area 354


Descrizione:

Si tratta di una struttura a pianta quadrangolare poco visibile a causa della fitta vegetazione e dalla presenza di edificazioni; in alcuni tratti, soprattutto nell'angolo SE, è possibile individuare la cortina dei muri in opera laterizia, il cui conglomerato sembra essere costituito da scaglie di tufo legate con malta di colore grigio scuro.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

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Area 353


Descrizione:

La Carta dell'Agro segnala la presenza di un sepolcro e delle relative catacombe; il sepolcro, ampiamente ristrutturato, sembra essere a pianta quadrata anche se dall'esterno risulta ben visibile solo il lato E che consta di un muro parzialmente conservato in altezza, rasato in epoca recente per costruirvi sopra un altro muro; della struttura antica è possibile scorgere, in alcuni punti, il paramento in opera laterizia e il conglomerato cementizio composto da frammenti di tufo di colore giallo, arancione e rosso allettati in malta di colore grigio chiaro. Sulla facciata E della struttura è visibile una piccola finestra di forma rettangolare circondata da scaglie di travertino. La facciata N del sepolcro è totalmente obliterata dalla costruzione dell'edificio dell'Azienda Vivaistica.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Funeraria
Visibilità:   Visibile
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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma