Area 820d


Descrizione:

Si tratta dei resti dell'Aqua Marcia, Tepula, Iulia e acquedotto Felice. L'acqua Marcia, condotta a Roma dal pretore Q. Marcius Rex nel 144 a.C., proveniva dall'Aniene e dopo un percorso sopraterra si perdeva per riemergere presso Romavecchia, dove si congiungeva con la Tepula e la Iulia e, dopo porta Furba, si affiancava alla Claudia. Il percorso totale era di poco più di Km 91 e la sua capacità massima di mc 187.600 al giorno. La Tepula, fondata nel 125 a.C. dai censori Cn. Servilio Cepione e L. Cassio Longino, giungeva dalla zona dei Colli Albani, presso Marino, e si affiancava al percorso della Marcia; il suo nome era dovuto alla temperatura piuttosto elevata dell'acqua trasportata con una capacità massima di mc 17.800 al giorno. L'acqua Iulia, proveniente dal territorio di Tuscolo, fu condotta a Roma da Agrippa nel 33 a.C. che la riunì alla Tepula in un unico condotto, creato appositamente, la lunghezza del quale era di m 21.677. La capacità era di mc 48.240 al giorno ed il percorso urbano era lo stesso della Marcia. L'acquedotto Felice, voluto da Gregorio XIII (1583) e terminato sotto il pontificato di Sisto V (1585-89), riutilizza le sorgenti dell'Aqua Alexandriana presso Colonna.
Il tratto dell'acquedotto che interessa questo foglio è poco visibile perché si trova all'interno di un'area recintata, edificata ed inaccessibile. Da via di Torre Branca sono visibili due arcate dell'acquedotto, distanti tra loro 15 m ca, con cortina in laterizi e conglomerato in cementizio.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Idrica
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Area 820c


Descrizione:

Porta Furba è ricavata all'interno del percorso dell'acquedotto mentre il fontanile si trova 520 m ca più a N.
Si tratta di una porzione dell'Acqua Marcia, Tepula, Iulia e dell'acquedotto Felice. L'acqua Marcia, condotta a Roma dal pretore Q. Marcius Rex nel 144 a.C., proveniva dall'Aniene e dopo un percorso sopraterra si perdeva per riemergere presso Romavecchia, dove si congiungeva con la Tepula e la Iulia e, dopo porta Furba, si affiancava alla Claudia. Il percorso totale era di poco più di Km 91 e la sua capacità massima di mc 187.600 al giorno. La Tepula, fondata nel 125 a.C. dai censori Cn. Servilio Cepione e L. Cassio Longino, giungeva dalla zona dei Colli Albani, presso Marino, e si affiancava al percorso della Marcia; il suo nome era dovuto alla temperatura piuttosto elevata dell'acqua trasportata con una capacità massima di mc 17.800 al giorno. L'acqua Iulia, proveniente dal territorio di Tuscolo, fu condotta a Roma da Agrippa nel 33 a.C. che la riunì alla Tepula in un unico condotto, creato appositamente, la lunghezza del quale era di m 21.677. La capacità era di mc 48.240 al giorno ed il percorso urbano era lo stesso della Marcia. L'acquedotto Felice, voluto da Gregorio XIII (1583) e terminato sotto il pontificato di Sisto V (1585-89), riutilizza le sorgenti dell'Aqua Alexandriana presso Colonna.
Il tratto di acquedotto compreso in questo foglio 1:2000, è stato convenientemente suddiviso in tre diverse porzioni: il tratto C è quello compreso tra la carrozzeria e il limite S del foglio 24 B II.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Idrica
Visibilità:   Visibile
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Area 820b


Descrizione:

Porta Furba è ricavata all'interno del percorso dell'acquedotto mentre il fontanile si trova 520 m ca più a N.
Si tratta di una porzione dell'acqua Marcia, Tepula, Iulia e acquedotto Felice. L'acqua Marcia, condotta a Roma dal pretore Q. Marcius Rex nel 144 a.C., proveniva dall'Aniene e dopo un percorso sopraterra si perdeva per riemergere presso Romavecchia, dove si congiungeva con la Tepula e la Iulia e, dopo porta Furba, si affiancava alla Claudia. Il percorso totale era di poco più di Km 91 e la sua capacità massima di mc 187.600 al giorno. La Tepula, fondata nel 125 a.C. dai censori Cn. Servilio Cepione e L. Cassio Longino, giungeva dalla zona dei Colli Albani, presso Marino, e si affiancava al percorso della Marcia; il suo nome era dovuto alla temperatura piuttosto elevata dell'acqua trasportata con una capacità massima di mc 17.800 al giorno. L'acqua Iulia, proveniente dal territorio di Tuscolo, fu condotta a Roma da Agrippa nel 33 a.C. che la riunì alla Tepula in un unico condotto, creato appositamente, la lunghezza del quale era di m 21.677. La capacità era di mc 48.240 al giorno ed il percorso urbano era lo stesso della Marcia. L'acquedotto Felice, voluto da Gregorio XIII (1583) e terminato sotto il pontificato di Sisto V (1585-89), riutilizza le sorgenti dell'Aqua Alexandriana presso Colonna.
Il tratto di acquedotto compreso in questo foglio 1:2000, è stato convenientemente suddiviso in tre diverse porzioni: il tratto B è quello occupato dai magazzini abusivi di un'officina.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Idrica
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


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Area 820a


Descrizione:

Porta Furba è ricavata all'interno del percorso dell'acquedotto mentre il fontanile si trova 520 m ca più a N.
Si tratta di una porzione del percorso dell'Acqua Marcia, Tepula, Iulia e dell'acquedotto Felice. L'acqua Marcia, condotta a Roma dal pretore Q. Marcius Rex nel 144 a.C., proveniva dall'Aniene e dopo un percorso sopraterra si perdeva per riemergere presso Romavecchia, dove si congiungeva con la Tepula e la Iulia e, dopo porta Furba, si affiancava alla Claudia. Il percorso totale era di poco più di Km 91 e la sua capacità massima di mc 187.600 al giorno. La Tepula, fondata nel 125 a.C. dai censori Cn. Servilio Cepione e L. Cassio Longino, giungeva dalla zona dei Colli Albani, presso Marino, e si affiancava al percorso della Marcia; il suo nome era dovuto alla temperatura piuttosto elevata dell'acqua trasportata con una capacità massima di mc 17.800 al giorno. L'acqua Iulia, proveniente dal territorio di Tuscolo, fu condotta a Roma da Agrippa nel 33 a.C. che la riunì alla Tepula in un unico condotto, creato appositamente, la lunghezza del quale era di m 21.677. La capacità era di mc 48.240 al giorno ed il percorso urbano era lo stesso della Marcia. L'acquedotto Felice, voluto da Gregorio XIII (1583) e terminato sotto il pontificato di Sisto V (1585-89), riutilizza le sorgenti dell'Aqua Alexandriana presso Colonna.
Il tratto di acquedotto compreso in questo foglio 1:2000, è stato convenientemente suddiviso in tre diverse porzioni: il tratto A è quello compreso tra il limite N del foglio 24 B II e una carrozzeria (localizzata lungo la via Tuscolana, nei pressi di Porta Furba) che ha utilizzato gli archi dell'acquedotto come magazzino abusivo.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Idrica
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

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Area 5346a


Descrizione:

Si tratta di una torre che è stato possibile vedere solo da notevole dstanza, dall'esterno della recinzione. La struttura, a pianta quadrangolare, è realizzata nella metà inferiore da scaglie di selce; la parte superiore della struttura potrebbe essere frutto di un restauro. Un'ipotesi potrebbe essere rappresentata dall'eventualità che la porzione inferiore della struttura appartenga alla cisterna schedata con il numero di area 5346b.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Difensiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma