Area 3908a


Descrizione:

Dall'esterno della recinzione risulta visibile solo l'edificio moderno. Ulteriori notizie sull'area sono fornite da De Rossi, che descrive come "l'area che fiancheggia la via Latina, all'altezza del X miglio, occupata ora dalla vecchia Villa Senni e dal terreno circostante, fu identificata, nel secolo scorso, grazie al fortunato rinvenimento di una fistula acquaria, con la Res Pubblica Decimiensis. Difficile risultò la delimitazione precisa del villaggio perché il terreno fu notevolmente sconvolto in seguito a massicci lavori agricoli e successivamente per la costruzione di un tunnel ferroviario [...]. All'inizio di questo secolo erano ancora visibili nelle vigne circostanti il Casale Senni grossi dolii interrati facenti parte di qualche deposito oleario [...]. Ruderi appartenenti ad un impianto termale furono notati dal Lanciani immediatamente a S della Cavona, nella vigna Gentilini. Si trattava di due vasche affiancate e poste su suspensurae: la prima, lunga 22 metri, era di forma rettangolare, la seconda, di forma semicircolare con diametro di 8 metri, era pavimentata con mosaico bianco a grandi tessere e piuttosto irregolare ed era delimitata da due piccole banchine a mo' di sedili. Dell'esistenza di un santuario nell'area della Res Pubblica Decimiensis ci fa certi il rinvenimento di numerosi ex voto in terracotta [...]. Lungo il muro perimetrale di SE della vecchia Villa Senni sono visibili dei ruderi. Si tratta di un lungo muraglione in laterizio con dei corpi rettangolari innestati perpendicolarmente. La moderna via ha sezionato le murature evidenziando anche le fondazioni consistenti in una platea in calcestruzzo di selce, alta m.1,20: incastrati in questa gettata di calcestruzzo ho notato vari frammenti di ceramica aretina, che costituiscono un utile termine post quem.". (De Rossi 1979, p.160-176).
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata  Abitativa
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

Fotografie aeree

Non abbiamo attualmente contenuti di questo tipo; se sei in possesso di materiale utile partecipa ed invialo! Grazie.


Cartografie


Rilievi



Storie degli utenti

Hai del materiale che riguarda quest'area?
Sei in possesso di foto, video o hai un aneddoto o una storia da raccontare su questa zona?
Puoi inviarci tutto utilizzando questa scheda.

Area 3900a


Descrizione:

La Carta dell'Agro segnala in questa posizione la presenza di un casale, di un tratto basolato e di un'area di frammenti fittili. Al momento della ricognizione risultava visibile, oltre al casale composto da due corpi di fabbrica a pianta rettangolare, un tratto stradale basolato (con orientamento NNO-SSE), in buono stato di conservazione ma coperto da vegetazione spontanea. Notizie sull'area vengono fornite da Quilici che identifica in questo punto la presenza di "centinaia di basoli in selce, provenienti dall'area circostante il casale. Alcuni presentano profondi solchi lasciati dalle ruote dei carri, altri viceversa, sono così nuovi, da presentare sulla facciata i segni della martellina di lavorazione ". (Quilici 1974, p.724). Non è stato possibile individuare l'area di frammenti fittili (area 3900b). L'area è stata oggetto di interventi di scavo da parte della Soprintendenza Archeologica di Roma nel 1982. Durante i sondaggi della Soprintendenza è stato rinvenuto un tratto di pavimentazone stradale basolata, orientato secondo la dorsale, che è quello rimasto in luce ed individuato al momento della ricognizione. Il tracciato è stato identificato anche in un punto più a valle, 340 m ca a N di questo. Il basolato è stato riportato alla luce per 35 m ca di lunghezza. La sede stradale, tra le crepidini di lava basaltica con paracarri dello stesso materiale, è larga 2.50 m ca. In corrispondenza del punto dove il Quilici segnalava la presenza di frammenti fittili sono stati riconosciuti due differenti contesti archeologici: uno riferibile ad età repubblicana, l'altro databile tra la tarda repubblica e la prima età imperiale, verosimilmente da porre in relazione con un piccolo santuario campestre.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Viaria  Abitativa  Produttiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

Fotografie aeree

Non abbiamo attualmente contenuti di questo tipo; se sei in possesso di materiale utile partecipa ed invialo! Grazie.


Storie degli utenti

Hai del materiale che riguarda quest'area?
Sei in possesso di foto, video o hai un aneddoto o una storia da raccontare su questa zona?
Puoi inviarci tutto utilizzando questa scheda.

Area 387c


Descrizione:

La proprietà comprende un casale moderno e gli edifici ad esso connessi, un probabile sepolcro e una struttura muraria antica. Tutti i resti sono posizionati su di una piccola altura, all'interno di un vasto giardino molto curato.
La struttura C è una cappella moderna che insiste su di una struttura antica realizzata in blocchetti di tufo di colore giallo e rosso, allettati in malta di colore grigio chiaro. Davanti all'edifico moderno si trovano tre frammenti di fusti di colonne in travertino, usate come sostegni di vasi da fiori.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata  Culturale
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

Fotografie aeree

Non abbiamo attualmente contenuti di questo tipo; se sei in possesso di materiale utile partecipa ed invialo! Grazie.


Storie degli utenti

Hai del materiale che riguarda quest'area?
Sei in possesso di foto, video o hai un aneddoto o una storia da raccontare su questa zona?
Puoi inviarci tutto utilizzando questa scheda.

Area 3863a


Descrizione:

La Carta dell'Agro segnala la presenza di un casale (denominato casale di Gregna), di una cisterna, ancora visibili, e di un'area di frammenti fittili, non più visibile (3863b). Il casale di Gregna (corpo di fabbrica A), sviluppato su due piani, è completamente disabitato e presenta una scala esterna di accesso al piano superiore; il piano inferiore, che sfrutta la struttura di una preesistente cisterna di età romana, è attualmente adibito a ricovero per animali da cortile. Notizie su questo casale sono riportate dal De Rossi: "il casale di Gregna, posto 300 m a destra del km 2 dell'Anagnina, sorge in gran parte su resti antichi: si tratta di una vasta cisterna composta di due vani di m 6,5 x 3,5 contraffortati esternamente mediante quattro speroni per ogni lato. Si componeva di due piani ma solo quello inferiore è parzialmente conservato, trasformato in stalla: di quello superiore, utilizzato come abitazione, non rimangono che scarsi resti nella parete S. Proprio in questa parete l'addossamento di un moderno cascinale ha causato la demolizione dei contrafforti esterni. I due ambienti del piano terreno, coperti a volta, sono separati da una muratura ora resa continua mediante rappezzi ma che originariamente doveva presentare delle aperture per consentire il regolare deflusso delle acque da un vano all'altro [...]. A NO della cisterna l'Ashby notò un pozzo antico che con ogni probabilità deve essere messo in rapporto con la cisterna stessa. Nei moderni casali che fiancheggiano la cisterna è raccolto del materiale proveniente dai campi immediatamente circostanti ed in parte relativo a dei sepolcri che in quel punto fiancheggiavano la via Latina" (De Rossi 1979, pp.42-43). All'interno della stessa proprietà, è presente un casale (corpo di fabbrica B), sviluppato su tre piani, abitato e affiancato da una costruzione moderna addossata alla sua parete O; il casale non mostra tracce di ristrutturazioni recenti.
Intorno ai due corpi di fabbrica sono presenti alcuni corpi di fabbrica adibiti a ricovero per bovini e a fienili. Il nome del casale (di Gregna) e della tenuta deriva dalla famiglia Gregni, proprietaria del terreno nel secolo XVI (cfr.Tomassetti IV, p.123). All'interno della tenuta, pochi metri a S del casale B, si trova materiale archeologico erratico (blocchi di tufo e travertino lavorati e frammenti di colonna).
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Idrica  Abitativa  Produttiva
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

Fotografie aeree

Non abbiamo attualmente contenuti di questo tipo; se sei in possesso di materiale utile partecipa ed invialo! Grazie.


Cartografie


Rilievi



Storie degli utenti

Hai del materiale che riguarda quest'area?
Sei in possesso di foto, video o hai un aneddoto o una storia da raccontare su questa zona?
Puoi inviarci tutto utilizzando questa scheda.

Area 3709b


Descrizione:

Sono oggi visibili, appena affioranti dalle acque del Tevere, quelli che probabilmente sono i resti delle banchine in travertino del Porto di Ripa Grande.
La presenza del porto fluviale in questa zona S di Trastevere è molto antica: fin dall’epoca romana vi sorgevano piccole banchine. Durate il medioevo poi, spopolato il Testaccio, e quindi diminuendo l’importanza dello scalo sulla riva sinistra, andò assumendo maggiore importanza quello della sponda trasteverina.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Produttiva  Viaria
Visibilità:   Visibile
Riferimenti:


Fotografie:

Fotografie attuali

Fotografie aeree

Non abbiamo attualmente contenuti di questo tipo; se sei in possesso di materiale utile partecipa ed invialo! Grazie.


Storie degli utenti

Hai del materiale che riguarda quest'area?
Sei in possesso di foto, video o hai un aneddoto o una storia da raccontare su questa zona?
Puoi inviarci tutto utilizzando questa scheda.

Pagine


Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma