Area 1367e


Descrizione:

L'area presenta una vasta estensione e comprende un casale (G) detto Fattoria di Montesanto e altri edifici ad esso connessi, come un ex-fienile, di pianta quadrangolare, sito a SE all'altezza del civico 41. La facciata, rivolta ad O, è caratterizzata da un grosso portone centrale di legno e da un rivestimento di intonaco giallo. Un altro edificio, più a N, di pianta rettangolare e orientamento N-S, presenta sul lato meridionale un portico formato da arcate scandite da pilastri.
Il casale di forma rettangolare si trova al centro di un'ampia piazzola, delimitata da un muro realizzato in blocchetti di tufo di colore rosso e raggiungibile tramite una traversa che parte dalla via Casilina. La facciata meridionale è caratterizzata da due arconi chiusi da portoni di legno, inquadrati da tre speroni avanzati, costituiti da laterizi, tufi, calcare, travertino e basoli. Delle tre finestre originarie presenti nell'elevato di questa parete, si conserva solo quella centrale: le laterali sono state tamponate. Una scalinata di gradini in sampietrini è addossata sul lato orientale. La parte settentrionale intonacata di giallo, presenta aperture e finestre moderne. lì paramento delle strutture è realizzato, dove è visibile e non intonacato, da blocchetti di tufo di colore rosso allettati in una malta grigiastra. Un'area di materiale archeologico (F) composta da blocchi di travertino, soglie e rocchi di colonna con fusto liscio, è visibile nel cortile che circonda l'abitato.
A NO della fattoria sul declivio occidentale dell'altura già menzionata, si nota un fontanile (H-non documentato dalla Carta dell'Agro) in abbandono, di forma rettangolare e orientato E-O. E' formato da una lunga vasca collegata con altre due di minori dimensioni e di forma perfettamente quadrata. Le pareti interne sono rivestite da intonaco idraulico.
Ad E del casale si vedono numerosi basoli (E), accatastati gli uni sugli altri, divelti dal tracciato antico della via Labicana.
Il complesso moderno sorge sui resti di una villa romana visibili lungo le sezioni di una cava e della linea ferroviaria Grotte Celoni - Laziali, ricordate dal Quilici: "Poco a N è sezionato un ambiente (D) profondo e largo 3,3 m., cavato nel banco di pozzolana con murature proprie, in calcestruzzo di tufo rosso [...]. Lungo il taglio portato dalla linea ferrata [...] sul lato meridionale[...] un canale (C) in muratura di calcestruzzo [...] ,lungo il lato settentrionale[...], più ad O, h, è tagliato un cunicolo (A) a quasi 15 m. sotto il p.d.c., largo 40 cm. e scavato nel banco di pozzolana. Sopra questo cunicolo ed oltre, circa a 2,5. sotto il p.d.c., si vede per circa 10 m una lunga platea di calcestruzzo (B) di grosse scaglie di tufo, alta 40 cm: dal proprietario del terreno è stato riferito che tale resto in passato si distingueva assai chiaramente per una piscina" (Quilici 1974, pp.676-680).
Tutto il complesso moderno è ben conservato, ma ha subito delle ristrutturazioni moderne. La facciata meridionale del casale ha mantenuto il suo aspetto settecentesco a differenza di quella settentrionale completamente modificata.
Visibili

Dimensioni:

Localizzazione

I resti archeologici:

Tipologia:   Non identificato
Funzione:   Non identificata
Visibilità:   Visibile
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Area 1367d


Descrizione:

L'area presenta una vasta estensione e comprende un casale (G) detto Fattoria di Montesanto e altri edifici ad esso connessi, come un ex-fienile, di pianta quadrangolare, sito a SE all'altezza del civico 41. La facciata, rivolta ad O, è caratterizzata da un grosso portone centrale di legno e da un rivestimento di intonaco giallo. Un altro edificio, più a N, di pianta rettangolare e orientamento N-S, presenta sul lato meridionale un portico formato da arcate scandite da pilastri.
Il casale di forma rettangolare si trova al centro di un'ampia piazzola, delimitata da un muro realizzato in blocchetti di tufo di colore rosso e raggiungibile tramite una traversa che parte dalla via Casilina. La facciata meridionale è caratterizzata da due arconi chiusi da portoni di legno, inquadrati da tre speroni avanzati, costituiti da laterizi, tufi, calcare, travertino e basoli. Delle tre finestre originarie presenti nell'elevato di questa parete, si conserva solo quella centrale: le laterali sono state tamponate. Una scalinata di gradini in sampietrini è addossata sul lato orientale. La parte settentrionale intonacata di giallo, presenta aperture e finestre moderne. lì paramento delle strutture è realizzato, dove è visibile e non intonacato, da blocchetti di tufo di colore rosso allettati in una malta grigiastra. Un'area di materiale archeologico (F) composta da blocchi di travertino, soglie e rocchi di colonna con fusto liscio, è visibile nel cortile che circonda l'abitato.
A NO della fattoria sul declivio occidentale dell'altura già menzionata, si nota un fontanile (H-non documentato dalla Carta dell'Agro) in abbandono, di forma rettangolare e orientato E-O. E' formato da una lunga vasca collegata con altre due di minori dimensioni e di forma perfettamente quadrata. Le pareti interne sono rivestite da intonaco idraulico.
Ad E del casale si vedono numerosi basoli (E), accatastati gli uni sugli altri, divelti dal tracciato antico della via Labicana.
Il complesso moderno sorge sui resti di una villa romana visibili lungo le sezioni di una cava e della linea ferroviaria Grotte Celoni - Laziali, ricordate dal Quilici: "Poco a N è sezionato un ambiente (D) profondo e largo 3,3 m., cavato nel banco di pozzolana con murature proprie, in calcestruzzo di tufo rosso [...]. Lungo il taglio portato dalla linea ferrata [...] sul lato meridionale[...] un canale (C) in muratura di calcestruzzo [...] ,lungo il lato settentrionale[...], più ad O, h, è tagliato un cunicolo (A) a quasi 15 m. sotto il p.d.c., largo 40 cm. e scavato nel banco di pozzolana. Sopra questo cunicolo ed oltre, circa a 2,5. sotto il p.d.c., si vede per circa 10 m una lunga platea di calcestruzzo (B) di grosse scaglie di tufo, alta 40 cm: dal proprietario del terreno è stato riferito che tale resto in passato si distingueva assai chiaramente per una piscina" (Quilici 1974, pp.676-680).
Tutto il complesso moderno è ben conservato, ma ha subito delle ristrutturazioni moderne. La facciata meridionale del casale ha mantenuto il suo aspetto settecentesco a differenza di quella settentrionale completamente modificata.
Visibili

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Il casale di forma rettangolare si trova al centro di un'ampia piazzola, delimitata da un muro realizzato in blocchetti di tufo di colore rosso e raggiungibile tramite una traversa che parte dalla via Casilina. La facciata meridionale è caratterizzata da due arconi chiusi da portoni di legno, inquadrati da tre speroni avanzati, costituiti da laterizi, tufi, calcare, travertino e basoli. Delle tre finestre originarie presenti nell'elevato di questa parete, si conserva solo quella centrale: le laterali sono state tamponate. Una scalinata di gradini in sampietrini è addossata sul lato orientale. La parte settentrionale intonacata di giallo, presenta aperture e finestre moderne. lì paramento delle strutture è realizzato, dove è visibile e non intonacato, da blocchetti di tufo di colore rosso allettati in una malta grigiastra. Un'area di materiale archeologico (F) composta da blocchi di travertino, soglie e rocchi di colonna con fusto liscio, è visibile nel cortile che circonda l'abitato.
A NO della fattoria sul declivio occidentale dell'altura già menzionata, si nota un fontanile (H-non documentato dalla Carta dell'Agro) in abbandono, di forma rettangolare e orientato E-O. E' formato da una lunga vasca collegata con altre due di minori dimensioni e di forma perfettamente quadrata. Le pareti interne sono rivestite da intonaco idraulico.
Ad E del casale si vedono numerosi basoli (E), accatastati gli uni sugli altri, divelti dal tracciato antico della via Labicana.
Il complesso moderno sorge sui resti di una villa romana visibili lungo le sezioni di una cava e della linea ferroviaria Grotte Celoni - Laziali, ricordate dal Quilici: "Poco a N è sezionato un ambiente (D) profondo e largo 3,3 m., cavato nel banco di pozzolana con murature proprie, in calcestruzzo di tufo rosso [...]. Lungo il taglio portato dalla linea ferrata [...] sul lato meridionale[...] un canale (C) in muratura di calcestruzzo [...] ,lungo il lato settentrionale[...], più ad O, h, è tagliato un cunicolo (A) a quasi 15 m. sotto il p.d.c., largo 40 cm. e scavato nel banco di pozzolana. Sopra questo cunicolo ed oltre, circa a 2,5. sotto il p.d.c., si vede per circa 10 m una lunga platea di calcestruzzo (B) di grosse scaglie di tufo, alta 40 cm: dal proprietario del terreno è stato riferito che tale resto in passato si distingueva assai chiaramente per una piscina" (Quilici 1974, pp.676-680).
Tutto il complesso moderno è ben conservato, ma ha subito delle ristrutturazioni moderne. La facciata meridionale del casale ha mantenuto il suo aspetto settecentesco a differenza di quella settentrionale completamente modificata.
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Il casale di forma rettangolare si trova al centro di un'ampia piazzola, delimitata da un muro realizzato in blocchetti di tufo di colore rosso e raggiungibile tramite una traversa che parte dalla via Casilina. La facciata meridionale è caratterizzata da due arconi chiusi da portoni di legno, inquadrati da tre speroni avanzati, costituiti da laterizi, tufi, calcare, travertino e basoli. Delle tre finestre originarie presenti nell'elevato di questa parete, si conserva solo quella centrale: le laterali sono state tamponate. Una scalinata di gradini in sampietrini è addossata sul lato orientale. La parte settentrionale intonacata di giallo, presenta aperture e finestre moderne. lì paramento delle strutture è realizzato, dove è visibile e non intonacato, da blocchetti di tufo di colore rosso allettati in una malta grigiastra. Un'area di materiale archeologico (F) composta da blocchi di travertino, soglie e rocchi di colonna con fusto liscio, è visibile nel cortile che circonda l'abitato.
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Ad E del casale si vedono numerosi basoli (E), accatastati gli uni sugli altri, divelti dal tracciato antico della via Labicana.
Il complesso moderno sorge sui resti di una villa romana visibili lungo le sezioni di una cava e della linea ferroviaria Grotte Celoni - Laziali, ricordate dal Quilici: "Poco a N è sezionato un ambiente (D) profondo e largo 3,3 m., cavato nel banco di pozzolana con murature proprie, in calcestruzzo di tufo rosso [...]. Lungo il taglio portato dalla linea ferrata [...] sul lato meridionale[...] un canale (C) in muratura di calcestruzzo [...] ,lungo il lato settentrionale[...], più ad O, h, è tagliato un cunicolo (A) a quasi 15 m. sotto il p.d.c., largo 40 cm. e scavato nel banco di pozzolana. Sopra questo cunicolo ed oltre, circa a 2,5. sotto il p.d.c., si vede per circa 10 m una lunga platea di calcestruzzo (B) di grosse scaglie di tufo, alta 40 cm: dal proprietario del terreno è stato riferito che tale resto in passato si distingueva assai chiaramente per una piscina" (Quilici 1974, pp.676-680).
Tutto il complesso moderno è ben conservato, ma ha subito delle ristrutturazioni moderne. La facciata meridionale del casale ha mantenuto il suo aspetto settecentesco a differenza di quella settentrionale completamente modificata.
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Area 1348b


Descrizione:

Si tratta di due grotte di grandi dimensioni scavate nel tufo, una (tomba A) posta ad O, presenta l'ingresso alto 10 m ca e largo 10 m ca, l'altra (tomba B) posta ad E della prima il cui ingresso è alto 6 m ca e largo 10 m ca. Entrambe le grotte sono molto probabilmente frutto di attività estrattive, che hanno interessato l'intera zona.
Visibili ma non accessibili

Dimensioni:

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Funzione:   Non identificata
Visibilità:   Visibile
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Un progetto a cura di
Università di Roma Tor Vergata
Carma
Cester Impresa
In collaborazione con
Mibac
Comune di Roma