La Carta dell'Agro segnala la presenza di un'area di frammenti fittili, che non è stato possibile verificare. Notizie riguardanti l'area vengono fornite da Quilici: "220 m.

Si tratta di un sepolcro di grandi dimensioni, in buono stato di conservazione, il cui lato S insiste lungo via Nomentana ed il cui lato N all'interno di un parco pubblico accessibile.
Visibili

Si tratta di una parte dell'acquedotto Paolo. L'acquedotto, costruito nel 109 a.C. per servire Trastevere, aveva le sorgenti vicino al lago di Bracciano: da qui giungeva al Gianicolo, dopo un percorso di 32.500 m.

Si tratta dei resti dell'acquedotto Traiano-Paolo. L'acquedotto, costruito nel 109 a.C. per servire Trastevere, aveva le sorgenti vicino al lago di Bracciano: da qui giungeva al Gianicolo, dopo un percorso di m 32.500.

Si tratta dei resti dell'acquedotto Traiano-Paolo che attraversano in direzione O-E l'intera area compresa nel foglio 14 H II. Le arcate dell'acquedotto, in questo tratto tutte visibili, si presentano in opera laterizia, reticolata e mista.

L'acquedotto, costruito nel 109 a.C. per servire Trastevere, aveva le sorgenti vicino al lago di Bracciano: da qui giungeva al Gianicolo, dopo un percorso di m 32.500. L'acquedotto fu riutilizzato in parte per l'Acqua Paola fatta condurre a Roma da Papa Paolo V (1605-1621).

Si tratta di una vasca di compensazione per l'acquedotto Paolo, e si trova all'interno del casale adiacente al distributore di benzina da dove inizia la parte visibile dell'acquedotto (cfr. area 618).

Il casale, interamente ristrutturato, è a tre piani con tetto a doppio spiovente a cui si appoggiano strutture moderne tutte appartenenti alla "Congregazione di San Giovanni Battista".

Si tratta di un nucleo cementizio relativo ad un sepolcro e localizzato, da notizie bibliografiche all'interno del ristorante 'La Torre'.
Non rilevabili/non accessibili

Si tratta di un tratto dell'antica via Tiburtina che non è stato possibile verificare.
Non rilevabili/non accessibili

"Un sepolcro in pera quadrata di travertino, è visibile all'interno del garage al numero 16 di via P.Ottoboni. Esso fu scoperto nel 1964, insieme ad altre strutture funerarie in opera cementizia, sul lato meridionale della Tiburtina antica" (Calci 2000, p.430).

Si tratta della cosiddetta tomba della Medusa, scoperto nel 1839 insieme ad un'area sepolcrale posta ai lati della strada che usciva dalle mura Aureliane attraverso la cosiddetta Porta Clausa.