Descrizione:
L'acquedotto, costruito nel 109 a.C. per servire Trastevere, aveva le sorgenti vicino al lago di Bracciano: da qui giungeva al Gianicolo, dopo un percorso di m 32.500. L'acquedotto fu riutilizzato in parte per l'Acqua Paola fatta condurre a Roma da Papa Paolo V (1605-1621).
I fornici dell'acquedotto in questione sono tre e sono stati chiusi per rendere possibile la costruzione di un concessionario di auto (entrata in via Aurelia nn. 235-237). La maggior parte dell'acquedotto è inglobato dalle strutture moderne e quindi è visibile solo all'interno dei cortili delle proprietà private; l'unico fornice visibile da via Aurelia costituisce l'entrata al n.239 ed è completamente intonacato e restaurato.
Visibili
Dimensioni: 80 m ca (lunghezza resti)
Localizzazione
I resti archeologici:
L'intera area che racchiude questa parte dell'acquedotto è interamente edificata e dato che le strutture si trovano all'interno degli edifici privati, non è stato possibile, anche a causa dei rifacimenti e delle intonacature, esaminare lo stato di conservazione dei fornici.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Idrica
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
"Carta dell'Agro" (1988), 1990 F 14 n. 213: Resti-acquedotto.
Guida d'Italia, Touring Club Italiano, Roma 1993, pp. 827-831.
Fotografie:
Fotografie attuali
Fotografie aeree
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