Descrizione:
Si tratta di una struttura quadrangolare con muri in opera reticolata. Accanto alla struttura sono visibili tratti di preparazione stradale e basoli divelti; da notizie raccolte sul luogo sembra che la recinzione che protegge i resti sia stata collocata dalla Soprintendenza Archeologica di Roma. Queste notizie trovano conferma nelle pubblicazioni di scavo del 1984 dove i resti sono indicati come riconducibili all'antico porto fluviale di Ostia: si tratta degli antichi depositi e magazzini che indicherebbero uno scalo lungo la via delle Saline. Tra il 1954 e il 1984 furono effettuate numerose campagne di scavo nella zona della salina e del cosiddetto fiume morto durante le quali venne scoperta, tra l'altro, una sponda murata in opera quadrata di tufo, lunga 100 m ca e larga 15 m ca, testimonianza delle estese opere avviate per la costruzione delle banchine sull'argine sinistro del Tevere.
Visibili
Dimensioni: 80 x 100 m ca (dim.area)
Localizzazione
I resti archeologici:
Tutta l'area appartiene alla proprietà della famiglia Aldobrandini di cui, precedentemente agli scavi effettuati dalla S.A.R., faceva parte anche la recinzione che comprende i resti delle strutture.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Non identificata
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
"Carta dell'Agro" (1988), 1990 F 30 C: Ostia Antica-Saline.
M. Scrinari, Il problema di Ostia in Archeologia Laziale VI, Roma 1984, pp. 358-363.
A. Huyzendveld - L. Paroli, Alcune considerazioni sullo sviluppo storico dell'ansa del Tevere presso Ostia e sul porto-canale, Roma 1997, pp. 383-392.
Fotografie:
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