Descrizione:
Si tratta di una porzione delle mura Aureliane. L'imperatore Aureliano nel 271 avviò la costruzione delle mura che, al momento della sua morte, dovevano essere quasi completate anche se furono condotte a termine da Probo. Il percorso complessivo della fortificazione è di poco inferiore ai 19 Km: esso segue una linea strategica che include le colline, ed evita di lasciare all'esterno costruzioni di grandi dimensioni. Il muro, di mattoni (alto circa 6 metri e spesso 3.50) era dotato ogni cento piedi (m 29.60) di una torre a pianta quadrata, con camera superiore per le baliste. Le porte più importanti erano costituite da due ingressi gemelli, coperti ad arco, con paramento in travertino, e inquadrati da due torri semicircolari. In altri casi, l'arco doppio era sostituito da un arco semplice, mentre le porte più modeste, prive di apposite torri, si aprivano al centro di un tratto di mura compreso tra due torri quadrate. Il primo restauro è opera di Massenzio e si può agevolmente distinguere per la tecnica muraria, per lo più in opera listata (costituita da ricorsi orizzontali di mattoni e di blocchetti di tufo). I lavori più importanti e massicci furono però quelli compiuti all'epoca di Onorio e Arcadio, negli anni 401/402, per far fronte agli attacchi dei Goti. Si trattò di raddoppiare l'altezza del muro. Il precedente cammino di ronda venne sostituito da una galleria coperta, nella quale si aprono numerose feritoie. Al di sopra di essa è un nuovo cammino di ronda, munito di merli. Tra le varianti principali al percorso va citata l'inclusione del Mausoleo di Adriano nella fortificazione, come castello avanzato sulla riva destra del Tevere. Gli ingressi gemelli di alcune porte furono allora ridotti ad uno solo e le torri rialzate e rinforzate. Altri restauri si ebbero nel corso del VI secolo d.C., nel periodo delle guerre gotiche, principalmente ad opera di Belisario.
Del tratto Ar è visibile la torretta ed il suo camminamento, che conserva un tratto di cortina a tufelli, probabilmente dovuta ad un restauro moderno.
Non rilevabili/ non accessibili
Dimensioni:
Localizzazione
I resti archeologici:
Secondo Cozza la cortina dovrebbe proseguire, nascosta dalla vegetazione, fino ad un'edificio detto "casetta rosa", che da qualche anno è stato restaurato sui resti di una torre nascosta nel terreno.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Difensiva
Visibilità:
Non accessibile
Riferimenti:
L. Cozza, Mura Aureliane, 2.Trastevere, il braccio meridionale: dal Tevere a Porta Aurelia - S. Pancrazio, in Bullettino della Commissione Archeologica di Roma, 92, 1987-88, pp. 137-174.
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