Descrizione:
Si tratta dei resti degli acquedotti Aqua Marcia, Tepula, Iulia, e acquedotto Felice. L'acqua Marcia, condotta a Roma dal pretore Q. Marcius Rex nel 144 a.C., proveniva dall'Aniene e dopo un percorso sopraterra si perdeva per riemergere presso Romavecchia, dove si congiungeva con la Tepula e la Iulia e, dopo porta Furba, si affiancava alla Claudia. Il percorso totale era di poco più di Km 91 e la sua capacità massima di mc 187.600 al giorno. La Tepula, fondata nel 125 a.C. dai censori Cn. Servilio Cepione e L. Cassio Longino, giungeva dalla zona dei Colli Albani, presso Marino, e si affiancava al percorso della Marcia; il suo nome era dovuto alla temperatura piuttosto elevata dell'acqua trasportata con una capacità massima di mc 17.800 al giorno. L'acqua Iulia, proveniente dal territorio di Tuscolo, fu condotta a Roma da Agrippa nel 33 a.C. che la riunì alla Tepula in un unico condotto, creato appositamente, la lunghezza del quale era di m 21.677. La capacità era di mc 48.240 al giorno ed il percorso urbano era lo stesso della Marcia. L'acquedotto Felice, voluto da Gregorio XIII (1583) e terminato sotto il pontificato di Sisto V (1585-89), riutilizza le sorgenti dell'Aqua Alexandriana presso Colonna.
I resti presenti in questa porzione di territorio, insistono sia su terreni recintati che su terreni accessibili e sono stati suddivisi in due sezioni O e P.
Del tratto P dell'acquedotto rimane una sola arcata e l'imposta di un'altra. Di questo tratto manca in gran parte la cortina (dove è visibile si tratta di opera listata) e rimane il conglomerato in opera cementizia (malta, scaglie di selce, tufo e travertino). I resti insistono all'interno dei terreni recintati ed inaccessibili di proprietà del casale La Barcaccia (area 3851).
Le porzioni di acquedotto dovrebbero appartenere ad un rifacimento tardo dell'Aqua Marcia.
"L'acquedotto, che consentiva il superamento della vallata solcata dal fosso di Vermicino, doveva ridiventare sotterrano nel tratto compreso tra il piccolo ninfeo e la cisterna di "Muro Linari" [...] Come ipotesi non si può escludere che le arcate in esame si riferiscano semplicemente ad un acquedotto privato derivante probabilmente da quello della Marcia e deliberatamente creato ex novo forse nel sec. IV per servire le numerose ville residenziali, con i loro sontuosi impianti idraulici, sparse nella zona" (De Rossi 1979, pp.30-31).
Visibili
Dimensioni: 1 x 6 m ca (dim. resti)
Localizzazione
I resti archeologici:
L'area è visibile ma in parte recintata e teoricamente inaccessibile. Per quanto riguarda l'accesso ai terreni di proprietà del casale la Barcaccia, dove insiste la porzione P dell'acquedotto, l'accesso è possibile dopo aver chiesto il permesso ai proprietari.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Idrica
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
"Carta dell'Agro" (1988), 1990 F 25 n.137a: Aqua Marcia, Tepula, Iulia e acquedotto Felice.
F.Coarelli, Dintorni di Roma, Roma-Bari 1993, p.158.
G.M.De Rossi, Bovillae, Firenze 1979, pp.29-31.
Fotografie:
Fotografie attuali
Fotografie aeree
Cartografie
Rilievi
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