Descrizione:
Si tratta di una serie di archi che appartengono all'acquedotto Neroniano, ramo dell'acquedotto Claudio. Lo speco dell'acquedotto era sostenuto da arcate costituite da pilastri in mattoni, terminanti con una cornice laterizia, sui quali giravano archi a doppia ghiera di sesquipedali e bipedali. Molti dei pilastri, alti 20 m ca, sono stati restaurati già in tempi antichi fissandovi un secondo arco con ghiera in bipedali al tempo dei Flavi e ricostruendone una parte su due ordini sotto i Severi. Altri restauri sono riconoscibili per l'uso di materiale di risulta. Il tratto di acquedotto in questione si trova lungo il lato O di via della Navicella subito a S dell'Arco di Dolabella e Silano (su cui comunque passa l'acquedotto in questo punto usato anche come cella da S.Giovanni de Matha agli inizi del 1200).
Visibili
Dimensioni: 13 m ca (dim.lineari acquedotto)
Localizzazione
I resti archeologici:
L'acquedotto non è particolarmente curato: alcuni pilastri sono ricoperti da cemento e alcuni fornici sembrano tamponati in tempi moderni (anche se non di recente).
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Idrica
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
Guida d'Italia, Touring Club Italiano, Roma 1993, p.501.
Guide rionali di Roma-Rione XIX-Celio, parte I, Roma 1998, pp.64-8.
Fotografie:
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