Descrizione:
Si tratta di una porzione dell'Aqua Alexandriana: l'acquedotto fu realizzato dall'imperatore Alessandro Severo intorno al 226 d.C.. L'acqua proviene da una località tre chilometri a N del paese di Colonna. I resti dell'acquedotto Alessandrino compresi in questo foglio seguono un andamento NE/SO correndo parallelamente sia a viale dell'Acquedotto Alessandrino che a via G.Cei. Il primo tratto, posto a NE, è poco conservato e restano visibili solo alcuni spezzoni di altezza non rilevante; ad uno di questi è stato addossato un edificio a pianta quadrangolare, utilizzato per un certo periodo come chiesa e oggi del tutto abbandonato. L'altezza dei resti dell'acquedotto va aumentando procedendo verso O ed il livello del terreno si abbassa di quota. Il tratto occidentale conserva le arcate, con ghiera costituita da due file di laterizi sovrapposti, e i grossi piloni di forma quadrangolare, di cui alcuni tamponati da restauri recenti. La cortina, ove presente, è in opera laterizia, mentre il conglomerato è costituito da scaglie di tufo rosso, allettate con malta di colore grigio.
Visibili ma non accessibili
Dimensioni: 200 x 20 m ca (dim. area)
Localizzazione
I resti archeologici:
Tutta la struttura è ben conservata, ben visibile dall'esterno, ma recintata ed inaccessibile; è probabile che il tratto NE preveda una parte interrata. Il percorso dell'acquedotto prosegue oltre il limite di questo foglio 1:2000, nella tavola 24 B I.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Idrica
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
"Carta dell'Agro" (1988), 1990 F 25 n.6a: Aqua Alexandriana.
Fotografie:
Fotografie attuali
Fotografie aeree
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