Descrizione:
Si tratta dei resti di un sepolcro a dado, rinvenuti durante i lavori di demolizione di porta Salaria (1871) all'interno della torre orientale e collocati in seguito in una posizione più arretrata, tra il tratto interno delle mura Aureliane, via Piave e via Sulpicio Massimo. Il sepolcro, a pianta quadrangolare, è costruito in blocchi squadrati di peperino (1 x 0.60 m ca) e collocato su uno zoccolo in calcare bianco compatto e modanato alto 1 m ca. Sul lato O, che si affaccia su via Piave, era probabilmente una finestra e tre lesene in marmo. La struttura è databile all'età sillana. Subito a ridosso del lato meridionale del sepolcro, a pochi cm da esso, si trovano i resti di un altro monumento funerario in travertino (area 4164).
Visibili
Dimensioni: 5 x 4 m ca (dim. resti)
Localizzazione
I resti archeologici:
L'area non è accessibile, recintata da un'inferriata e chiusa da un cancello inserito in un bel portale in peperino. In prossimità del cancello si trova una cassetta delle poste che riporta i nomi dei proprietari dell'area, che sembra abbandonata: Ferrari Frey e Delfino Tabacchi. L'area è ben visibile da via Piave e via Sulpicio Massimo.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Funeraria
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
F.Coarelli, Roma, Roma-Bari 1981, pp.250-251.
Guida d'Italia, Touring Club Italiano, Roma 1993, pp.652-653.
Fotografie:
Fotografie attuali
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