Descrizione:
Si tratta di due acquedotti (Anio Novus e Aqua Claudia) costruiti da Caligola nel 38 e terminati da Claudio nel 52 d.C.. Si tratta della più grandiosa realizzazione tra gli acquedotti che giungeva a Roma dopo m 68.681 di percorso riunendosi all'Anio Novus, Anio Vetus e all'Acqua Marcia e continuavano insieme fino a Castel Madama. La capacità dell'Aqua Claudia era di mc 184.280 al giorno, mentre quella dell'Anio Novus era di mc 189.520 al giorno.
Lungo questo tratto la struttura dell'acquedotto si presenta lacunosa in alcuni punti. Possono riconoscersi sette tratti di notevoli dimensioni differentemente conservati, che sono stati contrassegnati rispettivamente con una lettera dell'alfabeto (dalla G alla O).
Oltre via del Quadraro si trova il tratto "H": la struttura dell'acquedotto è realizzata in opera quadrata di peperino, a tratti rinforzata in laterizio. Tutti i tratti presentano degli interventi di restauro.
" Si distinguono i due canali sovrapposti: in basso quello dell'aqua Claudia, in alto quello - in laterizio - dell'Anio novus." (Coarelli 1993 pp.146-148).
Visibili
Dimensioni: Dimensioni non rilevate
Localizzazione
I resti archeologici:
Il tratto H dell'Aqua Claudia e dell'Anio Novus risulta ben visibile e completamente accessibile.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Idrica
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
"Carta dell'Agro" (1988), 1990 F 25 n.135a: Aqua Claudia e Anio Novus.
F. Coarelli, Dintorni di Roma, Roma-Bari 1993, pp.143-148, 229-230.
Fotografie:
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