Descrizione:
Si tratta di un'anfiteatro castrense, originariamente parte di un'unico complesso, forse una villa di età severiana. L'edificio, adibito agli spettacoli di corte, è datato all'età severiana (193-235). La costruzione già gravemente danneggiata nel 1534 venne ridotta al solo primo piano nel 1555-59: viene in seguito totalmente distrutto nel 1576. L'aspetto dell'anfiteatro ci è restituito da disegni del Rinascimento (Dosio, Palladio, Peruzzi); era a pianta ellittica (diametro 80 x 75,80 m) in mattoni, eccetto pochi elementi di travertino nei plinti delle colonne al primo ordine, negli spigoli dei fornici e verosimilmente, nelle mensole scomparse. Il primo ordine era scandito da fornici tra pilastri, inquadrati da semicolonne corinzie; il secondo, di cui è un resto di attacco con la chiesetta di S. Maria del Buon Santo, seguiva lo stesso schema con paraste invece di semicolonne, mentre il terzo ordine aveva finestre divise da pilastri, con mensole per sostenere le travi del velario. Dall'anfiteatro si staccava un imponente corridoio coperto, lungo oltre 300 m ca e largo 15 m ca che arrivava fino al Circo Variano: i resti compaiono nella zona retrostante della Chiesa di S.Croce inglobati nella cinta di mura Aureliane.
Visibili ma non accessibili
Dimensioni: Dimensioni non rilevate
Localizzazione
I resti archeologici:
L'area, recintata e inaccessibile, è chiusa da un cancello ed è proprietà del convento di S. Croce in Gerusalemme.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Ludica
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
F.Coarelli, Roma, Roma-Bari 1995, pp.231-232.
Guida d'Italia, Touring Club Italiano, Roma 1993, p.655.
Guide rionali di Roma-Rione XV-Esquilino, Roma 1982, p.22-24.
Fotografie:
Fotografie attuali
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