Descrizione:
Si tratta di una porzione delle mura Serviane. La costruzione delle più antiche mura urbane è tradizionalmente attribuita al re di Roma Servio Tullio (metà del VI sec.a.C.); la lunghezza di queste mura era di quasi 11 Km: entro di esse era inclusa una superficie di circa 426 ettari. La cinta muraria in opus quadratum di tufo di Grotta Oscura fu costruita di sicuro dopo l'invasione gallica (390 a.C.) e restaurata dopo la seconda guerra punica (212 a.C.). Ulteriori restauri si ebbero nel corso della guerra civile tra Mario e Silla e infine sotto Augusto che rifece le porte. Le mura Serviane vennero successivamente demolite o inglobate in costruzioni di età imperiale, avendo perso la loro funzione difensiva. Il tratto in questione è ancora ben conservato e presenta il paramento in blocchi di tufo (12 assise), mentre il nucleo è in opera cementizia. A livello dell'ottavo filare si apre l'arco di una camera per artiglierie.
Visibili
Dimensioni: 42 m ca (dim. lineari desunte da Coarelli 1997, p.22)
Localizzazione
I resti archeologici:
Nel Coarelli è stata riscontrata un'imprecisione relativa alla localizzazione del tratto A delle mura Serviane. Infatti Coarelli sostiene: "Il tratto più notevole, dopo quello di p.zza dei Cinquecento, è ancora conservato in viale Aventino". In realtà questo tratto delle mura è collocato tra p.zza Albania e via di S. Anselmo.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Difensiva
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
Guida d'Italia, Touring Club Italiano, Roma 1993, p.468.
F. Coarelli, Roma, Roma-Bari 1997, p.22.
Fotografie:
Fotografie attuali
Fotografie aeree
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