Descrizione:
I resti sono segnalati dalla Carta dell'Agro all'interno di un'area recintata sede di un quartiere in costruzione. Il pianoro che dovrebbe ospitare i resti non mostra nessuna presenza visibile. Tutta l'area di Malafede, a Vitinia, è stata oggetto di una serie di campagne di scavo da parte della Soprintendenza Archeologica di Roma la quale ha messo in luce un sistema di acquedotti che dovevano essere funzionali alla risoluzione del problema degli approvvigionamenti idrici di Ostia e del territorio circostante. Gli scavi hanno portato alla luce due strutture che corrono in parallelo su due basse colline; edificate in parte in opera reticolata ed in parte in opera mista, con cambiamenti di tecniche costruttive che testimoniano l'impiego di maestranze differenti che cronologicamente collocano l'edificazione delle strutture in piena età imperiale. Agli acquedotti, sono legati altri ritrovamenti come la villa di Fabio Cilone, attualmente non più visibile.
Non più visibili
Dimensioni:
Localizzazione
I resti archeologici:
I resti sono segnalati dalla Carta dell'Agro all'interno di un'area recintata (alla quale è stato permesso eccezionalmente l'ingresso) occupata da un cantiere per la realizzazione del quartiere Caltagirone.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Abitativa Produttiva
Visibilità:
Non visibile
Riferimenti:
"Carta dell'Agro" (1988), 1990 F 23 n. 343: Villa-tracce.
S. Falzone, Rinvenimento di un sistema di acquedotti in località Malafede-Infermeria(Acilia), in Archeologia Laziale XII 2, Roma 1997, pp. 429-435.
Fotografie:
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