ComeQuandoPerchè nasce Archeologia Condivisa.
Questo progetto è nato per dimostrare che, a Roma, l’archeologia è in tutta la città in contrasto con quella tendenza che vede privilegiare esclusivamente l’area centrale della Capitale (Fori, Palatino, Celio).
Il centro storico rappresesta un millesimo del patrimonio archeologico di tutta la capitale che è invece disseminato, nascosto, troppo spesso dimenticato su tutto il territorio comunale. E' per questo che, in occasione dello studio condotto dal CeSTer fra il 97 e il 2000 per la realizzazione del Nuovo Piano Regolatore Generale, abbiamo censito tutti i reperti archeologici fuori dal centro della città.
Questo sito vuole testimoniare i risultati di questo lavoro e invitare i cittadini a partecipare.
La prima tappa
Una prima tappa è stata raggiunta con la mappatura dei resti archeologici visibili sul territorio comunale interni al GRA (esclusi i parchi e le aree già vincolate e protette) realizzata dal Centro per lo studio delle trasformazioni del territorio (CeSTer) dell’Università di Roma Tor Vergata negli anni 1997-2000 e pubblicato in uno degli Elaborati gestionali del Nuovo Piano regolatore generale della città denominato Carta per la qualità urbana.
Lo scopo del lavoro è stato quello di fornire elementi che, specie nelle aree destinate alla trasformazione, suggerissero opportunità di valorizzazione in una progettata coesistenza ‘di qualità’ fra passato e futuro.
E’ stato infatti messo a punto uno strumento utile a individuare presenze archeologiche che, localizzate con precisione e inserite in un sistema geografico informatizzato (GIS), potessero servire - sovrapposte alle zone di Piano regolatore - sia a evitare rischi di impatto su presenze sommerse in zone di trasformazione, sia a coadiuvare l’opera di tutela offrendo, gratuitamente, un nuovo strumento di lavoro e di controllo alle Soprintendenze
Oggetto dell’analisi:
- le testimonianze di età romana
- i resti di età medievale
- alcuni, pochissimi resti di età moderna
- le chiese anteriori al 1900
Cosa abbiamo fatto
- mappatura dei resti anche con l’ausilio del GPS nelle aree non edificate nelle quali la localizzazione era più difficile
- analisi e confronto con la Carta dell’Agro e relativa identificazione e riposizionamento delle presenze
- analisi e confronto con la Carta dell’Agro e relativa identificazione e riposizionamento delle presenze.
Una nuova tappa
Dopo alcuni anni da quella esperienza, con l’ausilio di alcuni fondi del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca (MIUR, fondi ex 40%), è stata completata la ricognizione su alcune aree esterne al GRA e implementato il database. Si è allora cominciato a valutare la possibilità di riconvertire quel prodotto in una nuova direzione.
L’occasione è venuta dal progetto museale Archeologia per Roma che ha permesso di ampliare gli obiettivi originari.
Obiettivi di Archeologia Condivisa
Per riuscire a dimostrare che il potenziale archeologico interessa tutta Roma, bisogna spostare l’attenzione dallo 0,1% della superficie urbana relativa all’area archeologica centrale (Fori, Palatino e Celio) a tutto il territorio comunale altrettanto cosparso di molteplici resti che nessuno conosce, di cui nessuno si occupa, che nessuno vede.
L’obiettivo è quello di creare e far crescere nel tempo uno strumento che può mettere in condizione i cittadini che, insieme agli specialisti, posso contribuire a costruire e diffondere la storia della città attraverso tutti i resti archeologici disseminati nel territorio.
Qualche numero
A Roma l’archeologia è in tutta la città non solo nel centro storico (Fori, Palatino, Celio)
Di strada ne abbiamo fatta molta. Qui di seguito un po' di statistiche relative alle tipologie di reperti Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit.