Descrizione:
Si tratta del complesso della villa dei Centroni, che sorge sulla sommità di un piccolo poggio compreso tra via del fosso di S. Andrea e via dell'Acqua Acetosa Anagnina. Le strutture antiche sono comprese in un terreno di proprietà privata, le cui recinzioni permettono di vedere, almeno parzialmente, i resti all'interno. La villa, come testimoniato da Coarelli, "si estendeva in origine su una fronte di circa 200 metri. Sotto l'edificio si ramificano i cunicoli di una cava di pozzolana, probabilmente sfruttata per la costruzione stessa. Il nucleo abitato sorgeva al di sopra di sostruzioni, che ora sono le uniche parti superstiti: si riconosce un numero notevole di ambienti, per lo più di dimensioni ridotte, intorno ad un vasto cortile. La tecnica di costruzione adoperata è un opus incertum molto irregolare, condizionato dalla durezza del materiale adoperato, la selce locale; è utilizzato però anche il laterizio. Al lato NO si addossa una grande piscina (natatio), scoperta nel 1943 (33.18 x 9.60 m ca), con ripiani digradanti. Di grande interesse è la parete prospiciente la piscina, decorata con una fronte architettonica ad archetti ciechi, inquadrati da un ordine a pilastrini, che si addossa a un retrostante corridoio. Qui, in particolare, è abbondante l'uso del mattone. Si tratta di un esempio notevolmente antico, perché quest'insieme decorativo, come il resto della villa, si deve datare in piena età repubblicana, probabilmente ancora nella prima metà del I secolo a.C. E' interessante osservare che il complesso, che aveva certamente una parte rustica, vista in lavori di scavo casuali, non subì alcun rifacimento, ma solo restauri minimi, conservando così l'aspetto primitivo". (Coarelli 1993). Ulteriori notizie sono fornite da Quilici che colloca "all'estremità orientale della fronte di SO [...] l'ingresso principale della villa: qui infatti si arrestava un diverticolo che, staccandosi dalla Latina all'altezza del chilometro 4,700 dell'attuale Anagnina [...]. Per quanto riguarda le ipotesi sul proprietario della villa, il Lanciani pensò ad un Centronius, noto costruttore di ville nel territorio di Tivoli e Preneste, ricordato da Giovenale. Altri studiosi attribuiscono la villa alla Gens Caecilia, in seguito al rinvenimento, forse nei pressi dei ruderi, di una lapide che ricordava un Quinto Cecilio Marcello" (De Rossi 1979).
Visibili ma non accessibili
Dimensioni: 143 x 110 m ca (dim. area)
Localizzazione
I resti archeologici:
L'area è recintata e ricade nella proprietà di un casale sorto in epoca moderna nelle immediate adiacenze dei resti antichi. Le recinzioni, in reti metalliche, permettono di vedere all'interno, anche se non si ha un esatta impressione dell'estensione reale dei resti.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Abitativa Produttiva
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
"Carta dell'Agro" (1988), 1990 F 25 n.341: Villa Centroni.
G. M. De Rossi, Bovillae, Firenze 1979, p. 70-98.
F. Coarelli, Dintorni di Roma, Roma-Bari 1993, pp.155-156.
L.Cozza, Atti della Accademia Nazionale dei Lincei, anno CCCXLIX, Notizie degli Scavi di Antichità, serie ottava, vol.VI, Roma 1952, pp.257-283.
Fotografie:
Fotografie attuali
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Cartografie
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