Descrizione:
Si tratta di un sepolcro in marmo, della seconda metà del III secolo d.C., noto come tomba di Nerone, ma dove in realtà erano sepolti P. Vibius Marianus, che fu procuratore della Sardegna e sua moglie Regina Maxima. "Si tratta di un grande sarcofago marmoreo, con coperchio displuviato e acroteri angolari, innalzato sopra un alto basamento" (Coarelli 1993, p.206). Lungo un lato del sepolcro è incisa un'iscrizione che ricorda i nomi dei coniugi sepolti e della figlia Vibia Maria Maxima che si prese cura di erigere la tomba. Ai lati dell'epigrafe, il sepolcro è ornato da bassorilievi raffiguranti i dioscuri e grifi alati.
Visibili
Dimensioni: 4 x 3 m ca (dim. resti)
Localizzazione
I resti archeologici:
L'area è accessibile, non recintata, ben visibile e si trova ai margini di un giardino pubblico, a ridosso della via Cassia. La Carta dell'Agro segna la presenza di questo sarcofago 50 m ca più ad E della sua posizione reale.
Tipologia:
Non identificato
Funzione:
Funeraria
Visibilità:
Visibile
Riferimenti:
"Carta dell'Agro" (1988), 1990 F 14 n.21/A: Sepolcro di Vibio Mariano.
F.Coarelli, Dintorni di Roma, Roma-Bari 1993, p.206.
Guida d'Italia, Touring Club Italiano, Roma 1993, p.716.
Fotografie:
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